Che cosa avverrà in un futuro non lontano. Quale aspetto o forma prenderà il regno di Geova?
Rispondono i geovisti:
1 – Geova porrà fine al presente sistema di cose, che anche dopo il 1914 ha continuato a essere malvagio e forse peggio. Geova, Re Guerriero, servendosi di Cristo, suo fedel maresciallo, annienterà in un bagno di sangue la cristianità e l’impero della falsa religione come pure ogni associazione politi- ca. Sarà quel giorno l’ora della vendetta: Armaghedòn! Tutti in quel giorno piangeranno, eccetto i tdG, poco più di tre milioni in una popolazione mondiale che supera i cinque miliardi di creature umane! Per i geovisti sarà un giorno di crudele tripudio!
2 – Dopo l’immane carneficina avrà inizio il regno dei Mille Anni. Geova primo, e Cristo secondo, regneranno veramente. Ma, ahimé! anche durante i Mille Anni la terra vedrà ingiustizie ed afflizioni. Tutto comunque sarà aggiustato per il meglio.
In che modo?
Per opera dei suoi legittimi rappresentanti, che sono naturalmente i suggellati (= i 144.000), Cristo potrà sanare spiritualmente, mentalmente e fisicamente la nuova umanità. In parole più chiare, tutti dovranno accettare ciò che impone la società geovista, conformando la loro condotta agli ordini dittatoriali del Corpo Direttivo. Chi volesse discutere tali ordini e ragionare con la propria testa, sarà inesorabilmente eliminato: subirà la pena di morte e l’eterno annientamento Si deve ragionevolmente supporre che vi saranno sbirri e boia per eseguire le condanne a morte dei malcapitati!
B La verità:
1 Il Vangelo di Cristo non conosce un dio guerriero vendicativo qual è il Geova de La Torre di Guardia. Nulla poi è più contrario alla volontà di Cristo che un letterale annientamento dell’umanità a eccezione di pochi, quali sarebbero i privilegiati membri d’una setta. Quando due discepoli in un eccesso di zelo settario chiesero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda il fuoco e li consumi? Ma Gesù si voltò e li rimproverò” (Luca 9, 54-55).
Difficilmente voi trovate nei libri della setta geovista le belle parole di Gesù conservateti da san Luca:
“Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro” (Luca 6, 35-36; cfr. Matteo 5, 43-48).
Interpretando le parole della Bibbia e quindi dell’Apocalisse con feroce letteralismo e con indomabile arbitrarietà, i tdG fanno di Armaghedòn (cfr. Apocalisse 16, 16) il tempo e il luogo della carneficina universale, esclusi i membri della set- ta, per opera di un Geova vendicativo.
Ma a saper leggere la Bibbia come si conviene, Armaghedòn non va preso alla lettera. E’ invece il simbolo dello scontro finale tra le forze ostili a Dio e la potenza salvifica di Cristo. Saranno di- strutte le forze avverse a Dio, non già i miliardi di creature umane che Dio ha creato e redento per- ché siano salve e felici nel Regno del Figlio del suo amore (cfr. 1 Timoteo 2, 3-6)11.
2 – Il regno dei mille anni. Il feroce letteralismo nell’interpretare la Bibbia è messo in opera dai tdG anche nella spiegazione dell’unico testo scritturale dove si parla del regno dei mille anni 4.
“Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico – cioè il diavolo, satana – e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo. Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio (… ). Essi presero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. Beati e santi coloro che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni” (Apocalisse 20, 1-7).
Ed ecco ora la spiegazione:
A – Per poter capire bene il pensiero di san Giovanni non bisogna dimenticare ciò che la Bibbia dice altrove, come fanno abitualmente i tdG, cadendo così in grossolani errori e contraddizioni. Nel caso presente bisogna ricordare che la Bibbia:
a) Parla di un giudizio definitivo subito dopo la morte, dicendo che “è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che il giudizio” (Ebrei 9, 27). E che si tratti di una sentenza definitiva è detto inequivocabilrnente nei vangeli: per Lazzaro povero e il ricco egoista dopo la morte non c’è più nulla da fare né per meritare né per demeritare (cfr. Luca 16, 19-31). L’uomo raccoglierà i frutti delle sue opere subito dopo la morte (cfr. Luca 16, 4-9).
b) La Bibbia insegna pure che una sola sarà la conclusione della storia umana, col giudizio pubblico e universale, nel giorno della risurrezione dei morti. “Verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio e ne usciranno: quanti fecero il bene, per una risurrezione di vita, e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Giovanni 5, 28-29). Gesù non fa cenno a un periodo di Mille Anni tra la risurrezione e il premio o condanna finale.
c) Ripetutamente san Paolo parla di una sola tenuta (parusìa = presenza visibile) del Signore, davanti al cui tribunale tutti dobbiamo comparire (ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene sia in male” (cfr. 2 Corinzi 5, 10; 1 Corinzi 3, 11-15. Egli non era in attesa di un Regno Millenario, ma “della manifestazione gloriosa del grande Dio e Salvatore vostro Gesù Cristo” (cfr. Tito 2, 13; cfr. 2 Pie- :ro 3, 10-13).
d) Nelle parole di Paolo vi è l’insegnamento lei Maestro che aveva parlato di una sola sua tenuta (parusìa) per giudicare definitivamente tutti i popoli della terra (cfr. Matteo 25, 31-46). I morti di Sodoma e Gomorra (Matteo 10, 15), quel- li di Tiro e Sidone (cfr. Matteo 11, 22) e quelli di Ninive (cfr. Matte 12, 11) saranno risuscitati non per una seconda vita su questa terra, ma per la sentenza pubblica del Giudice dei vivi e dei morti Apocalisse 2, 23).
e) I grandi uomini dell’antichità – Abramo, Isacco, Giacobbe ecc. – mai hanno nutrito la speranza di ritornare sulla terra, da cui erano usciti. La loro aspirazione fu sempre verso una patria migliore, cioè quella celeste (cfr. Ebrei 11, 16).
Concludendo diciamo che la Bibbia non può contraddirsi. Perciò qualsiasi spiegazione del regno dei Mille Anni che distrugga le chiare verità bibliche ora ricordate va rigettata. In effetti, la spiegazione letterale dei Mille Anni distrugge la verità biblica secondo cui il giudizio definitivo avvenga subito dopo la morte, così pure distrugge la verità. che vi sia una sola morte (cfr. Ebrei 9, 27). Ed è pure verità biblica che all’unica parusta o venuta o manifestazione visibile del Signore Gesù la storia umana avrà la sua conclusione. Il destino dell’uomo sarà segnato definitivamente (cfr. Matteo 25, 46).
B – Qual’è dunque l’esatta spiegazione di Apocalisse 20, 1-7?
a) Tutti gli studiosi della Bibbia sono unanimi nell’affermare che l’Apocalisse, soprattutto nella sua seconda parte (dal cap. 4 in poi), è un susseguirsi di visioni simboliche. L’uso dei numeri, largamente praticato in questo libro, è perciò simbolico, soprattutto di quei numeri che di loro natura erano simbolici. A questi appartiene il numero mille, che non indica perciò un periodo di 10 secoli o mille anni astronomici, ma una durata lunga e indeterminata.
b) Notate ora che san Giovanni parla di una prima risurrezione e chiama beati e santi coloro i quali prendono parte a questa prima risurrezione (20, 5-6). Poiché secondo l’insegnamento biblico sopra ricordato, vi sarà solo una risurrezione dei morti in senso fisico alla fine del mondo, ne segue che la prima risurrezione di Apocalisse 20, 5 non deve essere intesa in senso fisico, ma in senso spirituale, cioè del passaggio dalla morte del peccato alla vita della nostra amicizia con Dio.
Questo è pienamente conforme alla Scrittura. in effetti, l’idea d’una risurrezione che si avvera già in questa vita, prima della fine del mondo e prima di un inesistente Regno Millenario, ricorre con grande risalto in san Paolo. “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti con Cristo affinché (…) anche noi vivessimo di vita nuova” (Romani 6, 4-5). “Da morti che eravamo per le nostre colpe, ci ha rido- nato la vita con Cristo…” (Efesini 2, 4-6). Anche nel Vangelo di Giovanni Gesù dice: “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede in colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non è sottomesso a condanna, ma è passato dalla morte alla vita” (5, 24-26).
c) Di questi risuscitati spirituali san Giovanni dice che fu dato loro il potere di giudicare (Apocalisse 20, 4), che è in armonia con la Scrittura. Gesù infatti aveva detto agli Apostoli che nella rigenerazione sarebbero seduti su dodici troni per giudicare le dodici tribù di Israele (cfr. 19, 18; Luca 22, 28-30). La rigenerazione indica il passaggio a una nuova vita e coincide col tempo dell’avvento del Regno di Dio a cominciare dal giorno dell’Ascensione San Paolo dice che ai santi, ossia a tutti i fedeli discepoli di Cristo – a quanti non hanno adorato la bestia né la sua immagine (Apocalisse 20, 4) – è dato il potere -di giudicare il mondo (cfr. 1 Corinzi 6, 2).
C – Alla luce di questo innegabile insegnamento biblico i Mille Anni altro non indicano che il tem- po decorrente d alla instaurazione del Regno, operata da Cristo Risorto, alla sua seconda venuta alla fine della storia umana. E’ il tempo della Chiesa, lungo e indeterminabile, indicato simbolicamente col numero Mille in piena armonia con lo stile dell’Apocalisse.
a) Durante questo periodo satana è legato (Apocalisse 20, 1-2) perché Cristo lo ha disarmato (cfr. Luca 11, 20; Matteo 12, 28-29; Marco 3, 137). Sarà sciolto alla fine dei tempi, (cfr. Apocalisse 20, 7), come indica anche san Paolo (cfr. 2 Tessalonicesi 2, 3).
b) Giovanni parla poi di una seconda morte, che è in rapporto a una prima morte, cioè a quella fisica o del corpo. Sì tratta evidentemente della morte spirituale ossia della tremenda possibilità per l’uomo di separarsi definitivamente dall’Amore ed essere tormentato giorno e notte per i secoli dei secoli (cfr. Apocalisse 20, 10).
Obiettano i geovisti: Gli antichi scrittori cristiani interpretavano letteralmente i mille anni.
Si risponde:
a) Alcuni scrittori dell’antichità spiegavano letteralmente i mille anni perché, seguendo la mentalità giudaica, materializzavano il Regno di Dio, come fanno ora i tdG. Altri scrittori cristiani preferivano l’interpretazione spirituale e simbolica, che è conforme al Vangelo. Tra questi eccelle sant’Agostino (La città di Dio cap. XX).
b) La Chiesa Cattolica non è obbligata ad approvare tutte le opinioni degli scrittori e dei teologi. Questi non fanno autorità, se non quando le loro dottrine sono approvate ed accettate da coloro che Cristo ha costituito custodi della sua Parola (cfr. Atti 20, 28; 2 Timoteo 2, 1-2). Solo agli Apostoli guidati da Pietro e ai loro successori Cristo ha detto: “Tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo” (Matteo 18, 18; cfr. Matteo 16,-19; Giovanni 21, 15-17). La Chiesa Cattolica non ha mai fatta sua l’interpretazione letterale dei mille anni.
c) Notate infine come i geovisti rifiutano la dottrina di questi stessi scrittori della Chiesa quando essi insegnano verità che la setta geovista rinnega, come l’immortalità dell’anima, la divinità di Gesù Cristo, la SS.ma Trinità ecc. Due pesi e due misure, com’è loro abitudine!
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