Le meditazioni di don Divo Barsotti
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Ascesi e trasparenza
Che cosa si impone per noi per vivere questa trasfigurazione? Lo vediamo nella vita di molti santi. Coloro che iniziano un cammino di santità, all’inizio vivono una certa tensione, direi anche un certo dramma interiore; c’è il desiderio dell’anima a tendere a Dio e quindi uno sforzo, una violenza di tutte le potenze per realizzare un piano che Dio propone all’anima stessa. Ancora l’uomo non è trasparenza di Dio, anche se magari vive di pane e acqua. Poi via via negli anni si spoglia di tutto, si riduce ad una pura semplicità, umiltà senza fondo, è come se non fosse, è come se non avesse più nome. Vive allora una vita che perde, si direbbe, tutte le manifestazioni esterne di violenza, di forza, di impegno, di eroismo, come si intende l’eroismo in senso umano. Si diviene pura luce, una semplicità, un’umiltà pura; l’uomo diviene quasi trasparente: non dice più se stesso, dice solo Dio.
San Giovanni Bosco aveva una sua attività spaventosa: riusciva a scrivere addirittura duecentocinquanta lettere al giorno – dove trovasse il tempo non si sa – tanto da mandare avanti parecchie case, missioni e quant’altro. Poi, verso la fine della vita diviene quasi cieco, non può stare alla luce perchè i suoi occhi ne soffrirebbero, ma rimane in tranquillità, nella pace, prega semplicemente come un bambino. Dopo l’esplosione delle sue attività, tutto si riduce in un silenzio pieno di pace, con l’umiltà che è tutta luce pura.
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