Il Papa e la "Civiltà dell’immagine"
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Sua Santità Benedetto XVI ha recentemente incontrato gli operatori cattolici della comunicazione di circa novanta nazioni del mondo. Durante l’incontro il Papa ha evidenziato la profonda trasformazione in corso, nell’ambito dei mezzi di comunicazione, facendo particolare riferimento al fenomeno multimediale che sembra porre in discussione il ruolo dei mezzi di comunicazione più tradizionali.
In questa società in cui le antenne ed i satelliti si sono straordinariamente moltiplicati e, con essi, le informazioni trasmesse, la ricerca della verità diventa un obbligo di primaria importanza. Possiamo vedere che la comunicazione oggi si avvale sempre più delle immagini e c’è il grave rischio che l’immagine possa diventare indipendente dal reale e dar vita ad un mondo virtuale che, un po’ alla volta, possa finire con l’indurre ad una indifferenza nei confronti del vero.
Il Santo Padre ha detto testualmente che le nuove tecnologie, oltre a favorire dei progressi, “possono rendere interscambiabili il vero ed il falso, possono indurre a confondere il reale con il virtuale”. Ha poi rilevato come “la ripresa di un evento, lieto o triste, può essere consumata come uno spettacolo e non come un’occasione di riflessione”. Bisogna quindi aprire gli occhi per evitare “il pericolo che il virtuale allontani dalla realtà e non stimoli alla ricerca del vero, della verità”.
Benedetto XVI ha poi tessuto gli elogi della stampa, strumento fondamentale della comunicazione, che “anche nella civiltà dell’immagine conserva tutto intero il suo valore”.
Il Santo Padre ha concluso affermando la necessità di affrontare “la sfida comunicativa con mente e cuore appassionati, soprattutto di fronte alla crisi di fede che è sopraggiunta nella società”. Egli ha rilevato che “l’idea di vivere come se Dio non esistesse, si è dimostrata deleteria … Il mondo ha bisogno di vivere come se Dio esiste, anche se non c’è la forza di credere … Diversamente si va incontro ad un umanesimo disumano”.
Il Redattore
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