Meditazioni per un anno – 269° giorno
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LA PREGHIERA: CHE COS’E’?
La preghiera è stata definita: “Una pia elevazione dell’anima a Dio”. Definizione non completa, perché chi prega deve impegnare non solo l’anima, ma anche il corpo e tutto se stesso, perciò “la preghiera è una pia elevazione dell’anima e del corpo e di tutto l’uomo verso Dio”.
1 – Anche il corpo deve pregare. E lo fa inginocchiandosi, congiungendo le mani, facendo il segno della croce, ecc.. Gesù pregava anche con il corpo: per esempio nel Getsemani si prostra a terra, “offre preghiere con forti grida e lacrime” (Ebrei 5,7). La Bibbia molte volte esorta a pregare col corpo: ad alzare lebraccia, a gridare, a danzare, a battere le mani, a tante altre espressioni di tristezza, di Stupore, o di gioia (cf. Salmi 27; 46; 94; 149; ecc.).
Alcuni Movimenti ecclesiali, come il “Rinnovamento nello Spirito” (che conta conta 90 milioni di iscritti), nelle loro riunioni pregano pure in queste maniere bibliche, come facevano i primi cristiani. (Se questi Movimenti fossero ancor più diffusi – affermano gli psicologi – sarebbero molti di meno i giovani e gli adulti che, nell’illusione di sentire Dio più vicino, corrono verso le Sette).
2 – Soprattutto si deve pregare con la mente, col cuore, con l’anima. Questo è il supremo dovere del cristiano. Specialmente farai la preghiera del cuore”. Con frequenza getterai il tuo povero cuore nel cuore di Gesù con l’effusione di tanta tenerezza. Non dare ascolto a qualche Sacerdote che ti condannerebbe come devozionista o sentimentale.
No! I Direttori spirituali e tutti i Santi concordano con il celebre Faber nel dichiarare: “L’assenza di tenerezza nella pietà basta da sola a bloccare ogni progresso nella perfezione” (Progressi dell’anima, c. 5). Con Gesù si deve parlare con rispetto e umiltà, ma anche con tutta la confidenza, la familiarità e la tenerezza possibile. S. Paolo dice: “Non siete più stranieri, ma cittadini dei Santi e familiari di Dio” (Efes. 2,19).
S. Giovanni Crisostomo afferma: “La preghiera è bene sommo. Infatti è comunione intima con Dio. Non deve essere fatta per abitudine, ma deve procedere dal cuore e deve fiorire continuamente in noi, notte e giorno. I.a preghiera è un abbracciare il Signore con amplessi ineffabili; essa eleva l’anima in alto fino al cielo” (cf. Preghiera, omel. 6).
P. Crispino Lanzi
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