Il Purgatorio, nella rivelazione dei Santi – 69
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La liturgia della festa dell’Arcangelo S. Michele ci dice che Egli è destinato da Dio a ricevere le anime quand’escono di vita per condurle al cielo. Perciò S. Michele è come il principe di quel regno del dolore, e siccome ha grande compassione di quelle anime, intercede di continuo per loro .
Quanto poi all’interesse che i santi angeli custodi prendono per quelle anime che furon da loro protette in vita, santa Francesca Romana che ha ricevuto a tal proposito molti lumi utilissimi, dice così : « Quando un uomo muore, il suo angelo custode a seconda del merito conduce l’anima nella regione inferiore del Purgatorio, e si pone alla destra di lei, mentre il demonio le si colloca alla sinistra.
L’angelo presenta a Dio le preghiere che vengono innalzate a lui per quell’anima e ne intercede l’abbreviazione della pena, mentre il demonio per ordine di Lucifero è tormentato in modo tutto speciale in punizione di non aver saputo condurre quell’anima all’Inferno.
Uno poi dei più grandi patimenti di questa è di aver sempre sott’occhio l’orribile vista dello spirito malvagio e di sentirsi da lui rinfacciare le colpe commesse e la debolezza avuta nel porgere ascolto alle sue tentazioni. Terminato il tempo della espiazione nel Purgatorio inferiore, l’anima risale alla regione media, e allora il demonio la lascia per ritornare fra i suoi pari, i quali lo rimproverano aspramente della sua negligenza e imperizia» (Vita sanctae Franciscae apud Boll, g Mari.}.
Da ciò si vede che cosa questa Santa pensasse sopra la questione tanto agitata dai teologi, se cioè i demoni abbiano potere di tormentare le anime del Purgatorio e di esercitare sopra di loro violenze dirette : essa opina che quelle anime nulla abbiano a soffrire dai malvagi spiriti, tranne le rampogne e le ingiurie di cui abbiamo parlato, non essendo a questi permesso di tormentarle materialmente in Purgatorio, mentre invece gli angeli custodi scendono in quel baratro per visitare e consolare le loro protette, e incapaci come sono di meritare da per se stessi, e non potendo quindi come noi soddisfare i debiti di quelle meschine, le visitano, le consolano e fanno loro da intermediari fra il cielo e la terra.
Nella lunga visita che santa Maria Maddalena de’ Pazzi fece in Purgatorio, allorchè arrivò alla prigione di coloro che peccarono per ignoranza o per debolezza, vide star loro vicini gli angeli custodi a consolarli. Altrettanto accadde a santa Maria M. Alacoque, la quale in una delle malattie straordinarie che la tormentarono ebbe un giorno la visita del suo angelo custode, il quale invitatala a recarsi con lui in Purgatorio, la condusse in un luogo vastissimo, tutto pieno di fiamme e di carboni ardenti, nel quale le fece vedere una gran quantità di anime sotto forma umana sollevanti in alto le braccia per implorare misericordia, mentre avevano accanto i loro Angeli custodi che le consolavano con parole affettuosissime.
Padre Pietro Louvet
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