I Testimoni di Geova – Lezione 76
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MARIA LA MEDIATRICE
La preghiera d’un credente
Nella storia del cristianesimo non sono mai mancati casi di contestazione e di velenosa avversione al culto della Madonna. Ma la stragrande maggioranza dei credenti in Cristo – cattolici e non cattolici – hanno sempre amato e venerato Maria, la Madre del Signore (Luca 1, 43).
Un esempio tra tanti quello d’un uomo che non era privo d’ingegno: Dante Alighìeri!
Non si tratta di un bigotto o di un ignorante. Dante certamente conosceva bene la Bibbia, sapeva leggerla e capirla. Non ignorava certamente che Gesù Cristo è il solo Mediatore tra Dio e gli uomini (1 Timoteo 2, 5-6).
Eppure Dante credeva nella intercessione o mediazione della Vergine. Chiedeva e faceva chiedere a Maria nientemeno che di poter fìssare lo sguardo in Dio, ossia la sua sincera conversione, la sua salvezza:
Or questi che dall’infima lacuna dell’universo insin qui ha vedute
le vite spiritali ad una ad una, Supplica a Te, per grazia, di virtute
tanto che possa con gli occhi levarsi più alto, verso l’ultima salute.
(Paradiso, XXXIII, 23-27)
Ce n’è d’avanzo per stracciarsi le vesti per tanto scandalo! Dante Alighieri, dimentico apparentemente della mediazione di Cristo, chiede a Maria di mediare ossia di intercedere per la sua salvezza.
L’errore
C’è un vecchio proverbio che dice: Nulla di nuovo sotto il sole (Qoèlet 1, 9).
I testimoni di Geova hanno disotterrato la vecchia avversione a Maria e facendo un uso di- storto, come sempre, di alcuni testi biblici negano la dottrina della Sua intercessione o mediazione.
Hanno scritto: “Non è corretto rivolgere preghiere a Maria come interceditrice; Gesù Cristo è il solo Mediatore”. Come prova citano:
Giov. 14: 6, 12, 13 NA “Gesù gli risponde: lo sono la via, la verità e la vita; nessuno può venire al Padre mio se non per me. Perché io vado al Padre. E ciò che domanderete al Padre in Nome mio, lo farò”.
E ancora: 1 Tim. 2: 1, 5 NA “Raccomando dunque innanzitutto che si facciano preghiere, suppliche, domande, azioni di grazie, per tutti gli uomini. Infatti (c’è) un solo Dio, uno solo anche mediatore di Dio e di uomini, uomo, Cristo Gesù”.
Infìne:
Atti 4: 12, NA “E non vi è in nessun altro (che Gesù) la salvezza. Non esiste, infatti, sotto il cielo altro nome dato agli uomini per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvi” .
La verità
I tdG attribuiscono a noi cattolici errori dottrinali, che mai abbiamo né pensato né detto. Si creano – per così dire – dei mulini a vento contro cui spezzare le loro lance. Devono tentare ogni mezzo per mettere in crisi i meno accorti. A loro interessa poco la verità.
I cattolici hanno sempre creduto e professato che “uno sola è il Mediatore tra Dio e gli uomini: l’uomo Gesù Cristo” (1 Timoteo 2, 5). Chi ci attribuisce una dottrina diversa dimostra una grande ignoranza, a meno che non sia in mala fede.
Questa dottrina cattolica antica quanto il Vangelo è stata ribadita recentemente e solennemente dal Concilio Vaticano 11, che è, per chi non Io sapesse, l’unica voce autentica della Chiesa Cattolica. Dice dunque il Concilio:
“Uno solo è il nostro Mediatore secondo le parole dell’Apostolo: “Non vi è che un solo Dio, uno solo anche è il Mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù che per tutti ha dato se stesso quale riscatto”.
E ancora:
“Nessuna creatura infatti può mai essere paragonato al Verbo Incamato”.
Questa dottrina sull’unica mediazione di Gesù Cristo noi cattolici la professiamo più volte a giorno. Forse voi non ve ne accorgete, ma tutte le preghiere ufficiali della Chiesa rivolte a Maria e ai Santi si concludono sempre con le parole: Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio…
Questo vuol dire che qualsiasi cosa noi chiediamo a Dio, in qualsiasi tempo, sotto qualsiasi forma, noi la chiediamo sempre nel nome, cioè per mediazione di Gesù, che è l’unico Mediatore insostituibile.
La mediazione dei Santi
Tuttavia quanto abbiamo detto sull’unica mediazione di Gesù Cristo non contrasta – per chi conosce bene la Bibbia – con la pia pratica di rivolgersi ai Santi, specialmente alla Madonna, vale a dire con la mediazione o intercessione dei Santi.
Due cose diremo a questo riguardo.
La prima. Proveremo che la dottrina della mediazione dei Santi possiamo dimostrarla da numerosi testi biblici, primo tra tutti – dico – proprio da quel testo di 1 Timoteo 2, 1-5, che i tdG usano erroneamente per negarla. Ma dobbiamo prima citare il testo per intero, e non già accorciato o dimezzato come fanno i geovisti.
Eccolo: “Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché noi possiamo condurre una vita quieta e tranquilla in tutta pietà e dignità. Questa è una bella cosa e gradita al cospetto di Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti” (1 Tim. 2, 1-5).
Qual è il significato di queste parole di san Paolo?
A giudizio di tutti gli esegeti (= specialisti nello studio della Bibbia) san Paolo dà al suo discepolo Timoteo istruzioni riguardanti le funzioni religiose o pie pratiche dei fedeli. Tra le cose che egli raccomanda sta in cima la preghiera per gli altri: Timoteo faccia pregare i fedeli “per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere”.
Ora pregare per gli altri equivale a intercedere o mediare presso Dio per la salvezza di terzi. Paolo perciò chiede la intercessione o mediazione dei fedeli per tutti gli uomini, anche e specialmente per chi non crede o è nemico di Dio e della sua Chiesa. Egli dichiara inoltre che questa intercessione è una cosa bella e gradita a Dio I.
La seconda. Distrugge forse questa dottrina l’insegnamento biblico dell’Unico Mediatore Gesù Cristo?
No, certamente. Ed é lo stesso san Paolo, nello stesso testo a Timòteo, a ricordarcelo. Infatti, egli aggiunge chela preghiera o intercessione dei fedeli farà sì che anche i lontani, ossia gli increduli e i peccatori arrivino alla conoscenza della verità, ossia dell’unico vero Dio e dell’Unico Mediatore Gesù Cristo. Chi salva è Dio, che opera la salvezza di tutti mediante Gesù Cristo. Ma Dio avrà pure riguardo alle preghiere e alle buone opere (= intercessione) dei fedeli per illuminare e salvare mediante Cristo chi ancora giace nella ignoranza e nell’errore. L’intercedere dei fedeli è secondario, subordinato alla mediazione di Cristo. Questa è sempre necessaria, quella dei fedeli può esserci e anche non esserci.
E’ evidente che il testo di 1 Timòteo 2, 1-5 dice tutto l’opposto di ciò che a Paolo fanno dire i testimoni di Geova.
La serva del Signore (Luca 1, 38)
Fedele all’insegnamento biblico, la Chiesa Cattolica ritiene cosa lecita e buona l’intercessione di Maria, madre del Signore (Luca 1, 43) e madre nostra (Giovanni 19, 26-27). Ella è la benedetta tra tutte le donne, perché ha creduto più di tutte le creature umane ed ha amato fìno ad essere l’Addolorata. Ella è perciò la Santa Vergine, la prima, la fedelissima tra i discepoli dell’unico Signore e Mediatore Gesù Cristo. Dio avrà riguardo alla sua intercessione più che a quella di qualsiasi altro fedele.
Dice la Chiesa Cattolica:
“La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce quest’unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l’efficacia… Si fonda sulla mediazione di Lui, da essa assolutamente dipende ed attinge tutta la sua efficacia; non impedisce minimamente l’immediato contatto dei credenti con Cristo, anzi lo facilita… La funzione di Maria è una funzione subordinata. La Chiesa non dubita di riconoscerla apertamente, continuamente la esperimenta e raccomanda all’amore dei fedeli, perché, sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente con- giunti col Mediatore e Salvatore”.
Padre Nicola Tornese s.j.
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