I Testimoni di Geova – Lezione 83
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Pietro e la Pietra
Esaminate ogni cosa (1 Tess. 5, 21)
I testimoni di Geova (tdG) hanno un’avversione particolare contro la Chiesa Cattolica.
Perché?
Perché vedono in essa l’ostacolo maggiore alla diffusione dei loro gravissimi errori, la colonna e il sostegno della verità (cf. 1 Timoteo 3, 15).
Inoltre i geovisti non ignorano l’immensa autorità morale, di cui gode il Papa, successore di san Pietro,, il Primo degli Apostoli (cf. Matteo 10, 2). Uno dei principali obiettivi dei loro strali velenosi è perciò il Romano Pontefice, la roccia, su cui il Signore Gesù assicurò dì voler costruire la sua vera Chiesa (cf. Matteo 16, 18, infra).
Nel vano tentativo di distruggere il Papato, i tdG, com’è, loro abitudine, fanno un uso fazioso della Bibbia, mettono cioè in evidenza e spiegano arbitrariamente solo alcuni testi biblici, tralasciando numerosi altri, che smascherano inesorabilmente i loro errori e i loro sofismi.
Il metodo seguito dal geovisti ha un unico scopo, quello cioè di creare dubbi e confusione in chi non è capace d’intendere, non di far conoscere la verità oggettivamente e onestamente. Ostentatamente dicono di seguire la Bibbia; in realtà i loro discorsi “sono ragionamenti falsi e maliziosi. Sono frutto di una mentalità umana o vengono da spiriti che dominano questo mondo. Non sono pensieri che vengono da Cristo” (Colossesi 2, 8; La Bibbia in lingua corrente)
Bisogna dubitare sempre delle loro affermazioni. Bisogna consultare sempre le fonti, soprattutto la vera Bibbia, non quella falsa venduta dai tdG.
Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono! (1 Tessalonicesi 5, 21).
Su questa base di sincero amore per la verità e docili all’esortazione dell’Apostolo ai cristiani di Tessalonica, noi vogliamo esaminare coscienziosamente tutti i testi biblici riguardanti il Primato di Pietro e dei suoi successori, i Romani Pontefici, contro la strumentalizzazione che della Bibbia fanno i tdG
PARTE 1
IL PRIMATO DI PIETRO
L’errore
Fedeli al loro metodo equivoco e ingannevole i tdG, nel problema di cui ci occupiamo, insistono unilateralmente, cioè faziosamente, su quei testi biblici dov’è detto che Cristo è la pietra o roccia e fondamento della Chiesa, ma ignorano o mettono in penombra o sorpassano con disinvoltura gli altri testi biblici dove l’appellativo di pietra o roccia e di fondamento è dato anche ad altri, specialmente a Simone, il figlio di Giovanni, cioè al Primo degli Apostoli di Cristo.
Come prova riportiamo un pezzo di propaganda geovista, che è un capolavoro del metodo ingannevole nell’uso della Bibbia seguito dai tdG:
“Chi è il fondamento della vera chiesa? Gesù Cristo rese chiaro che egli stesso è tal fondamento. Egli applicò a se stesso la profezia di Salmo 118:22, dicendo: “La pietra che gli edifìcatori hanno rigettata è divenuta la principale pietra angolare” (Matteo 21:42-44). L’apostolo Paolo aggiunge la sua testimonianza che Gesù è “la principale pietra angolare”, scrivendo ai cristiani di Efeso: “Siete concittadini dei santi e membri della casa di Dio, sopraedifìcati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, con lo stesso Cristo Gesù quale pietra angolare” (Efesini 2: 19, 20, Ga). L’apostolo fu molto esplicito al riguardo, dicendo di nuovo: “Perché nessuno può porre altro fondamento oltre quello che già vi sta; e questo è Gesù Cristo” (1 Corinzi 3:11, Ga). Non potrebbe esserci per la vera chiesa un fondamento più eccellente e più sicuro di Cristo Gesù, non è vero?
La verità
Per scoprire l’inganno geovista bisogna tener presente che nella Bibbia vi è un uso molteplice della metafora sia della pietra o roccia sia del fondamento, con differenti applicazioni. Di questa ricchezza biblica bisogna tener debito conto e precisare di volta in volta il significato della metafora. Questo i geovisti non lo fanno, ma presentano della Bibbia una conoscenza volutamente parziale, oscurando così la verità di Dio.
Al contrario di ciò che fanno gli eretici, noi vogliamo precisare i vari significati di pietra o roccia e di fondamento, che è la via sicura per giustificare le verità biblica del Primato di Pietro e dei suoi successori.
I. – La pietra o roccia. La metafora della pietra o roccia ha nella Bibbia soprattutto i quattro se- guentì significati ed applicazioni:
a) Viene applicata anzitutto a Jahve, come appare dalle seguenti citazioni. “Jahve è la Roccia del mio rifugio”, ripeteva Davide in circostanze difficili della sua vita (2 Samuele 22, 2). Diceva pure: “Jahve è la Roccia di Israele” (2 Samuele 23, 3).
Prima di Davide Mosé aveva detto: “Jahve è Roccia” (Deuteronomio 32, 4). E più tardi Isaia additava Jahve come Roccia dei popolo eletto (cf. Isaia 17, 10; 44, 8). Infine il salmista pregava: “Benedetto Jahve, mia Roccia” (Salmo 144, 1; 95, 1 ecc.).
b) Nel Nuovo Testamento Gesù si è qualificato come “la pietra d’angolo” (Matteo 21, 42), ossia come la pietra principale nella edificazione del nuovo Israele, applicando a se stesso le parole del Salmo 118, 22-23 (cf. Efesìni 2, 19-20).
E’ chiaro che l’essere Pietra di Cristo non vanifica l’essere Roccia di Jahve né viceversa l’essere Roccia di Jahve svuota l’essere Pietra di Cristo. Solo bisogna sapere e volere conciliare le due esplicite testimonianze della Bibbia senza detrimento né dell’una né dell’altra.
c) Anche Simone, il figlio di Giovanni, è qualificato come Pietra nella Bibbia del Nuovo Testamento. Fu Gesù stesso a imporgli questo nuovo nome come leggiamo in san Giovanni:
“Andrea incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia” (…) e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui Gesù disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”” (Giovanni 1, 41-42; cf. Marco 3, 16).
E’ chiaro anche qui che l’essere Cefa o Roccia di Simone non vanifica l’essere Pietra o Roccia di Cristo, né viceversa. Le due cose si possono e si devono conciliare per essere fedeli a tutto ciò che dice la Scrittura con onestà e coraggio, senza ridimensionare la Parola di Dio a nostro piacimento.
d) Ricordiamo infine che tutti i credenti in Cristo sono detti nella Bibbia pietre vive. San Pie- tro applica anche ad essi la metafora della pietra (cf. 1 Pietro 2, 4-5).
2. – Il fondamento. Anche la metafora di fondamento ricorre nella Bibbia più d’una volta e naturalmente con diversi significati ed applicazioni. Ricordiamone alcune.
a) Fondamento, prima di tutti, è detto Gesù Cristo, secondo la vigorosa precisazione di san Paolo. Scrive l’Apostolo: “Ma ciascuno stia attento come costruisce. infatti nessuno può porre un fondamento diverso.da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1 Corinzi 3, 10-1 1).
b) Ma oltre che per Cristo, Paolo usa la metafora di fondamento anche per gli Apostoli e i profeti. Riportiamo le sue parole:
“Voi (= i pagani divenuti cristiani) non siete più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli Apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo” (Efesini 2, 19-20).
San Giovanni poi nell’Apocalisse 21, 14 ci fa sapere che:
“Le mura della città (= della Chiesa) poggiano su dodici basamenti, su cui sono i nomi dei dodici Apostoli”.
c) Infine la Chiesa tutta in terra, ancora da san Paolo, è detta fondamento:
“Voglio che tu (= Timoteo) sappia come comportarti nella casa di Dio che è la Chiesa del Dio Vivente, colonna e sostegno (= fondamento) della verità” (1 Timoteo 3, 15)
Ricchezza e povertà
Contrariamente a ciò che fanno i tdG che, per scopi settari, omettono tanti testi biblici e impoveriscono la Parola di Dio, fedeltà alla Sacra Scrittura esige che tutte le metafore della roccia o pietra e fondamento siano tenute in debito conto senza far torto allo Spirito Santo che le ha suggerite. Ciascuna infatti indica a suo modo la funzione di pietra-fondamento senza vanificare le altre. Indichiamo brevemente le singole funzioni:
a) Jahve è la Roccia in quanto costituiva il primo fondamento dell’antico Israele, tipo e figura della Chiesa. In Lui, ossia nella sua bontà e fedeltà, poggiavano la fede e la speranza degli Israeliti; in Lui poggiano la fede e la speranza del nuovo Israele (cf. Galati 6, 18), ossia di tutti i veri discepoli di Cristo.
b) Cristo è la Roccia, ossia la pietra principale e fondamentale della comunità dei salvati (della Chiesa), perché in Lui la bontà e la fedeltà di Jahve sono apparse all’uomo per salvarlo (cf. Tito 3, 4). Poggiando su di Lui, che è l’Emmanuele, che significa Dio-con-noi (cf. Matteo 1, 23; Isaia 7, 14), siamo sicuri di poggiare sull’unico e vero Dio. Il monito di san Paolo vale sempre e per tutti: “Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1 Corinzi 3, 11).
c) Gli Apostoli e i profeti sono fondamento perché la loro testimonianza sui fatti e i detti di Gesù, trasmessa sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, rimane la norma definitiva (cf. Giuda 3) di fede e di vita per chiunque voglia aderire a Cristo e per mezzo suo all’unico e vero Dio. Poggiando sulla testimonianza apostolica, siamo certi di poggiare su Cristo, fondamento o pietra principale della vera Chiesa, e in definitiva su Dio.
d) Tutti i credenti in Cristo sono pietre vive nel senso che formano il materiale con cui Cristo edifica la sua Chiesa, “vengono edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.” (Efesini 2, 20-22). La Chiesa di Cristo è formata da creature umane che, trasformate dalla fede e dall’amore, diventano elementi preziosi con cui viene edificata la dimora di Dio con gli uomini (cf. Apocalisse 21, 2-3), la città santa, la Nuova Gerusalemme.
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