I Testimoni di Geova – Lezione 116
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TESTIMONIANZE BIBLICHE
IV – NUOVI ORIZZONTI
La voce di Isaia (2, 1-5; 9,1-6)
Isaia 2, 2-5 recita:
“Alla fine dei giorni da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice tra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; unpopolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra…”.
E Isaia 9, 1-6 ha: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce ( … ). Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle e il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato (…). Ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato (…). Poiché unbambino è nato per noi (.. ) ed è chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace …”.
Spiegazione.
a) Alla luce del Vangelo (cf. Matteo 4,13-16; Luca 2,14; 24,47; Giovanni 4,22; 8,12 ecc.) dobbiamo vedere nei testi citati di Isaia una profezia messianica, una predizione cioè di quel che avverrà alla fine dei giorni. Questa espressione, come l’al. tra “ultimi giorni o tempi” (cf. Atti 2,17; 2 Timoteo 3,1), indica appunto il tempo messianico iniziato con la venuta di Cristo sulla terra (cf. Atti 2, 17) e che si concluderà con la sua seconda venuta (cf. Matteo 25, 31 ss), di cui nessuno conosce il quando (cf. Matteo 24,36).
b) Con immagini poetiche e con un linguaggio improntato alla situazione e alla mentalità del suo tempo Isaia descrive il futuro regno di Dio in netto contrasto coi regni di coloro che dominavano il mondo quando il profeta ebbe la visione. Proprio in quegli anni il piccolo popolo d’Israele, come tanti altri popoli, stava per essere preda dei grandi imperi d’Assiria e di Babilonia.
Vigeva allora la legge del più forte, della barbarie: ambizione, violenza, guerre, distruzione indiscriminata di popoli, deportazione in massa, schiavitù …
c) In un contesto di tanta barbarie Dio rivela a Isaia quali saranno i nuovi tempi: da Israele (da Sion) sorgerà la luce – un Principe della Pace – per insegnare all’umanità non l’arte della guerra, ma quella della convivenza pacifica e felice. L’Emmanuele (= Dio-con-noi) darà la legge dell’amore, anche dei nemici, e farà di tutti i popoli un sol popolo con la fede nell’unico Dio.
d) Questo programma messianico non distrugge le strutture sociali volute ancora da Dio per il tempo presente (cf. Marco 12,17; Romani 13,1-7; 1 Pietro 2,13-17), ma le trasformerà in strumenti di pace (— spade in vomeri, lance in falci) mediante la conversione dei cuori al Vangelo dell’amore.
Il Vangelo della pace
Inuovi tempi previsti da Isaia hanno avuto il loro inizio con la venuta di Gesù il Cristo (= Messia), con la sua predicazione, con la sua vita. Per avere una visione completa, anche se a brevi tratti, dell’insegnamento biblico sui rapporti tra cristiani e potere civile, è doveroso ricordare ancora altre verità, che fanno parte del messaggio cristiano.
I. – Non si dimentichi, prima di tutto, che il Vangelo (= Buon Annunzio o Buona Notiza) è essenzialmente un messaggio e un programma di pace.
Alla nascita di Gesù gli angeli hanno cantato: “Gloria a Dio (… ) e pace (… ) agli uomini che egli ama” (Luca 2,14). Divenuto adulto Gesù annunzia il suo programma dichiarando “beati gli operatori di pace” (Matteo 5, 9). E vuole che i suoi inviati usino come saluto un augurio di pace: “Pace a questa casa!” (Luca 10, 5). Chiudendo il suo ministero, prima degli eventi pasquali, Gesù lascia ai suoi il dono della pace: “Vi lascio la pace, vi dò la mia pace” (Giovanni 14,27; cf. 20,19-20).
2. – Cristo “è la nostra pace” (Efesini 2, 14)., Di tutti i popoli egli vuol fare un solo popolo, una sola famiglia, avendo abbattuto con la croce il muro che li divide, l’inimicizia e l’odio (cf. Efesini 2,14-22). Il germe infatti delle divisioni e delle guerre si annida nell’uomo.
Indicando la sorgente della pace, Gesù fa dello amore del prossimo il suo comandamento (cf. Giovanni 15, 12; Marco 12,28-31). E nel prossimo egli include tutti gli altri, anche i nemici, non soltanto quelli del proprio gruppo settario: “Amate i vostri nemici (… ) e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi” (Luca 6,35).
Ogni uomo è mio fratello! Chi predica o anche insinua l’odio – come fanno i testimoni di Geova – va contro l’essenza del Vangelo, non può dirsi cristiano e prepara la guerra a breve o a lunga scadenza .
3. – Una componente fondamentale dell’amore del prossimo è il rispetto sommo per ogni vita umana. Il comando divino di Non ammazzare domina in tutta la Bibbia fin dalle sue prime pagine (cf. Genesi cap. 4); è inculcato nella costante proibizione di fare uso del sangue, simbolo della vita; è espresso in modo esplicito e formale nella Legge del Sinai (cf. Deuteronomio 5, 17).
Gesù Cristo, nel Nuovo Patto o Alleanza tra Dio e l’umanità, ha confermato e perfezionato il comandamento della Legge Mosaica. Il Vangelo (= La Buona Notizia) condanna non solo l’omicidio, ma l’ira e la maldicenza: “… fu detto agli antichi: Non uccidere ( … ). Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio…” (Matteo 5, 21-22).
Padre Nicola Tornese
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