Dai racconti del pellegrino russo:
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Ti porterò come esempio un episodio di cui sono stato testimone lo scorso anno. Nel mio monastero di Bessarabia c’era un monaco anziano che conduceva una vita santa. Una volta, però, fu assalito dalla tentazione di mangiare del pesco secco. E, dato che nel monastero in quel momento non ce n’era, gli venne in mente di andarlo a comprare al mercato…. Lottò a lungo contro questo pensiero, dicendo tra sè e sè che un monaco dovrebbe accontentarsi del cibo comune a tutti i fratelli e rifuggire in ogni caso dalla gola; per un monaco, poi, camminare in mezzo alla folla del mercato è un’azione poco opportuna e foriera di tentazioni. Infine, però, la seduzione del Nemico ebbe il sopravvento su queste considerazioni ed egli, cedendo alla sua volontà, decise di andare al mercato a comprarsi il pesce. Uscì quindi dal monastero e si mise a camminare lungo la strada.
All’improvviso si accorse che non avere il rosario in mano e pensò: “Come posso andare in giro così, come un soldato senza la spada? E’ una cosa indecorosa e i laici che mi incontreranno penseranno male di me vedendo un monaco senza rosario”.
Voleva tornare indietro a prenderlo, ma guardando bene, lo trovò invece in una tasca. Lo tirò fuori, si fece il segno della croce, lo avvolse intorno alla mano e riprese a camminare tranquillamente.
Nei pressi del mercato, vide accanto a una bottega un cavallo con un grande carico di bigonce. Improvvisamente, il cavallo fu spaventato da qualcosa, s’impennò e cominciò a correre e a scalciare. Nella sua corsa, urtò il monaco alle spalle facendolo cadere a terra, pur senza fargli molto male. Il carro, invece, si rovesciò a due passi da lui e andò in pezzi. Rialzatosi in fretta, il monaco era spaventato, certo, ma al tempo stesso sorpreso da come Dio gli avesse conservato la vita: se il carro si fosse rovesciato solo un istante prima, lui si sarebbe sfracellato come il carro. Senza più pensare a quanto era avvenuto, il monaco comprò il pesce, ritornò nel monastero, mangiò e, dopo aver recitato le sue preghiere, andò a dormire.
Nel sonno gli apparve uno “starec” (si pronuncia “starez”) bellissimo, che lui non conosceva, che gli disse: “Ascolta, io sono il protettore di questo monastero e desidero farti comprendere ciò che è avvenuto oggi, affinchè tu capisca la lezione che ti è stata data… La tua debolezza nei confronti di un piacere dei sensi e la tua indolenza nell’esercitare la coscienza e la continenza hanno permesso al Nemico di giungere fino a te ed egli ti ha preparato quel mortale incidente a cui i tuoi occhi hanno assistito. Ma il tuo angelo custode, prevedendo ciò, ha suscitato in te il pensiero di pregare, facendoti ricordare del rosario; tu hai ascoltato questo suggerimento e lo hai messo in pratica, e proprio questo ti ha salvato dalla morte. Vedi quanto è grande l’amore di Dio per gli uomini e come egli ricompensi il semplice fatto di essersi rivolti a lui?
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