14 agosto – Festa di S. Massimiliano Kolbe
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Il 14 agosto 1941 P. Massimiliano Kolbe venne ucciso con una iniezione di acido velenoso al braccio sinistro dopo due settimane trascorse nel bunker del blocco 13 con altri detenuti, condannati a morte per rappresaglia. L’indomani in uno dei forni crematori del campo di Auschwitz il suo corpo fu ridotto in cenere, togliendoci la possibilità di venerarne le spoglie.
Ma possiamo conoscere ed amare un martire della carità attraverso la conoscenza dei suoi scritti: lettere, diario, articoli, appunti di cronaca, pubblicati in diversi volumi ci descrivono la sua spiritualità.
Decisive per introdurre il processo informativo per la sua canonizzazione furono le testimonianze rilasciate da Frank Gajowniczek e di Brunone Borgowiecz.
Il primo sopravvisse allo sterminio di Auschwitz perché P. Massimiliano chiese di sostituirlo tra i condannati; il secondo, segretario nel sotterraneo della morte, fu testimone del martirio: «Il padre Kolbe con la preghiera sulle labbra porse da sé la mano al carnefice per l’iniezione mortale… Quando ritornai nella cella, lo trovai appoggiato al muro, con la testa chinata sul fianco e un volto raggiante».
«Quest’uomo, marchiato con un semplice numero, 16670, ha riportato la più difficile delle vittorie nel cerchio infernale dell’odio, quella dell’amore che perdona» [Giovanni Paolo II].
O Signore, Padre nostro,
Tu nutri verso di noi, figli tuoi,
premura paterna e tenerezza materna.
Hai donato alla Chiesa e al mondo
San Massimiliano Maria Kolbe,
sacerdote e martire della carità,
ardente di amore per l’Immacolata,
impegnato nella missione apostolica
e nel servizio eroico del prossimo;
per sua intercessione
sostienici nelle prove della vita
e donaci la grazia di portare la serenità
a chi ha bisogno di conforto e di aiuto
in questo triste periodo di pandemia.
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