A proposito di Matrimonio
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“L’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10, 1-2)
C’è oggi il rifiuto palese dell’istituzione, vuoi civile che religiosa.
Si cerca, in ogni campo, la libertà di agire esclusivamente secondo i dettami individuali.
In questa luce ogni norma è oppressione, ogni regola è catena, ogni impegno è schiavitù.
Il matrimonio, in particolare, è una gabbia in cui ci si può cacciare in un momento di calo della vigilanza libertaria.
Meglio allora convivere o al massimo imbarcarsi in una sorta di matrimonio-prova, privo di impegni o di giuramenti a vita.
L’amore invece, che è fondamento del matrimonio, ha le sue leggi e chi non si impegna ad osservarle, inevitabilmente giunge al fallimento nel quale si è avviato.
La gioia coniugale richiede un impegno a vita. Amare a condizione di…, o fino ad un certo punto…, o per un certo tempo, non è amare, ma è scherzare con l’amore.
Il matrimonio è sacro e l’impegno alla fedeltà è altrettanto sacro e irrevocabile.
Se il coniuge non si impegna costantemente per rimanere fedele alle promesse fatte liberamente, non è sposo o sposa nel senso pieno e cristiano del termine.
Per il cristiano infatti l’amore è dono di Dio.
Il Si pronunciato davanti all’altare rimane sempre valido, anche quando il coniuge, con gli anni, ha perso la bellezza del primo incontro.
L’amore promesso davanti a Dio è eterno, perché Dio….è eterno.
Solo la morte, che è fuori della volontà dell’uomo, annulla i voti matrimoniali.
Anche quando intervengono nella famiglia realtà drammatiche l’impegno assunto non si annulla.
La promessa di vivere per sempre “due in una sola carne” rimane stampata indelebilmente nel cuore dei coniugi e nel libro di Dio.
Ciò che Dio ha unito non può essere separato da fatti o da volontà umana.
Ovviamente tutto quello che ho scritto è riferito solo al matrimonio vero: tra un uomo e una donna, così com’era in principio.
Amen. Alleluia.P.
Lorenzo Montecalvo – Vocazionisti
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