Alex Zanotelli – I poveri non ci lasceranno dormire
Questo articolo è stato già letto1197 volte!
Padre Alex Zanotelli nasce a Livo, in Val di Non, nel 1938. Entra giovanissimo nel seminario dei Comboniani e vanegli USA a completare gli studi di teologia. Nel 1964 viene ordinato sacerdote nell’istituto dei MissionariComboniani. Dal 1965 è missionario nel Sudan martoriato dalla guerra civile, fino al 1973, anno in cui il governosudanese gli nega il visto a causa del suo impegno a favore delle fasce più povere della popolazione e delle suedenunce contro la corruzione dilagante.
Nel 1978 assume la direzione di Nigrizia, contribuendo a trasformarlonel miglior mensile italiano di informazione sociopolitica del continente africano. Dalle pagine della rivista sisusseguono critiche documentate ai modelli occidentali di collaborazione allo sviluppo e si denunciano gliinteressi italiani nel commercio internazionale delle armi. Nel 1985, assieme a don Albino Bizzotto, fonda ilmovimento Beati i Costruttori di Pace.
Nel 1987, su pressione di esponenti politici ed ecclesiastici, Zanotelli ècostretto a lasciare la direzione di Nigrizia. Nel gennaio del 1990 va in missione in Kenya, a Korogocho, unadelle baraccopoli di Nairobi. Nello stesso anno, per espresso volere del vescovo Tonino Bello, diventa direttore responsabile della rivista Mosaico di Pace. A cavallo del 1995/96 viene in Italia e lancia l’idea di fondare la ReteLilliput. Nel 2002 torna in Italia.
Oggi vive nel Rione Sanità di Napoli, da dove continua il suo impegno per gliemarginati e la sua testimonianza civile e religiosa.In questa nuova edizione, da Napoli, padre Zanotelli tocca tematiche scottanti come quelle dei rifiuti della Campania, dei referendum a tutela dell’acqua pubblica, della corruzione politica, dei potentati economico-finanziari.
Come afferma l’attore Marco Paolini nella sua prefazione Zanotelli è «uno che usa le parole, le lingue, come ponti, mai come ostacoli, uno che sa essere messaggio evangelico, rinunciando alla sua voce per darla ai poveri, […] unoche ti ricorda che non servono i soldi per dare o restituire dignità, né ai ladri, né ai derubati. Un Francesco d’Assisi solido come un faggio trentino, capace di farsi carico del peso della disperazione altrui senza esserne schiacciato».
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.