Beata Eurosia Fabris – Mamma Rosa – III
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Eurosia Fabris Barban morì l’ 8 gennaio 1932. È sepolta nel piccolo cimitero di Marola, in attesa della Risurrezione.Il processo canonico per la beatificazione e canonizzazione fu iniziato solo il 3 febbraio 1975 presso la curia vescovile di Padova, dopo avers uperato le incomprensioni e le difficoltà insorte tra le diverse personegiuridiche che dovevano promuoverne la Causa. Si cominciò così a realizzare l’auspicio, espresso un giorno da Pio XII: “Bisogna farconoscere quest’anima bella, ad esempio delle famiglie di oggi!”.
Il 7 luglio 2003, le è stato attribuito da GiovanniPaolo II, il titolo di “Venerabile” con il riconoscimento della eroicità delle singole virtù da lei praticate. Nella cattedrale di Vicenza è stata proclamata “Beata” il 6 novembre 2005.
1° miracolo attribuito Ad Eurosia
Anita Casonato nacque il 10 settembre 1922 a Vicenza. All’età di 22 anni si presentò una sintomatologia con tosse, febbre elevata, anoressia, astenia. Fu subito ricoverata nell’ospedale di Sandrigo per 45 giorni e la diagnosi fu: “adenopatia tracheobronchiale”; fu curata con iniezioni di calcio, sulfamidici e analettici e quindi dimessa. Rientrata a casa, la paziente presentava ancora febbre, anoressia, astenia, tosse, dispnea per cui fu affidata alle cure del dott. Vito Corain che all’esame obiettivo notò la presenza di un versamento pleurico a sinistra,confermato poi da un esame radioscopico (8 luglio 1944).
Le fu praticato dal dottor Corain una conreazione di rivalsa positiva.La prognosi pertanto era sfavorevole e le cure inefficaci. Nonostante la toracentesi, si era presentato un notevole versamento addominale per cui il dott. Corain era alquanto preoccupato. Egli visitò la paziente tutti i giorni fino al 30 novembre senza alcuna prevedibile guarigione. Alle ore 7 del primo dicembre 1944i l dotto Corain trovò l’addome dell’ammalata migliorato per cui non ritenne opportuno intervenire.
In pochi giorni le condizioni generali della giovane tornarono alla normalità: i liquidi pleurici addominali sierano assorbiti, scomparve la febbre, per cui il caso fu ritenuto umanamente inspiegabile. La donna rimase ancora a riposo completo solo per qualche giorno, per precauzione, e poi si alzò e si recò in chiesa da sola per ringraziare il Signore.
Dalle notizie ricavate dal Summarium si evince la presenza di adenopatie mediastiniche con versamento pleurico bilaterale e addominale, si può quindi ipotizzare che Anita Casonato sia stata affetta da una patologia polisierositica di natura specifica post primaria, durata circa sette mesi e che in assenza di cure specifiche non idonee all’epoca, sia migliorata improvvisamente con scomparsa completa di qualunque sintomatologia e nel corso di una settimana sia ritornata in pieno benessere, senza postumi.
Post. Gen. FF.MM.
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