Diaconi nella Pastorale familiare
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I Diaconi Permanenti della Chiesa di Napoli
e la Pastorale Familiare.
In questo lungo periodo di crisi profonda di valori, il ruolo del diacono e delle loro spose, è un efficace ed efficiente mezzo per rinnovare e rinvigorire quei rapporti necessari all’apertura e al dialogo, tra le coppie e trai giovani.
Come “Ministri della soglia” i Diaconi vivono il loro servizio quotidianamente immersi nella famiglia e tra le famiglie, nel mondo del lavoro e nella Parrocchia: sono un validissimo ponte tra la Chiesa e i singoli membri di essa, condividendo le loro esperienze.
La maggior parte dei Diaconi Permanenti della Diocesi di Napoli con le loro spose è impegnata direttamente nella Pastorale Familiare Parrocchiale.
Essi hanno la responsabilità di guidare le catechesi in preparazione ai Sacramenti del Matrimonio e del Battesimo, i “Gruppi Famiglia” presenti in molte Parrocchie; momenti utili per approfondire la Parola di Dio, i documenti Conciliari e del Magistero.
Quest’occasione è uno dei pochi momenti, se non l’unico, per far conoscere i documenti sulla Famiglia, sconosciuti alla maggioranza dei fedeli.
E’ da rilevare però che l’attenzione e l’approfondimento di tali documenti sono soddisfacenti durante i corsi, ma termina con la loro fine.
I fidanzati che si preparano alla celebrazione del sacramento del Matrimonio dimostrano una completa adesione al concetto di Legge Naturale.
Si nota nei nubendi, spesso una scarsa consapevolezza del Sacramento Matrimonio e del conseguente valore della famiglia. Si giunge al matrimonio con una facilità impressionante.
La Celebrazione del Matrimonio diventa una cerimonia mondana, dove prevalgono gli aspetti esteriori: abiti, pranzo di nozze, viaggi etc.
Questa mancanza di consapevolezza fa diventare la celebrazione del Sacramento una “formalità ecclesiale” per vivere insieme.
Questa grande superficialità, aggravata da cause contingenti, quali l’attuale crisi socio-economica che ha come conseguenza la disoccupazione, la precarietà lavorativa; una mancanza di adeguata educazione sessuale; una crisi di valori etici, porta inevitabilmente, alla rottura di parecchi matrimoni e la disgregazione di molte famiglie nei primi anni, se non addirittura nei primi mesi di convivenza.
Durante i corsi di preparazione al Matrimonio, i nubendi esprimono con forte reticenza il proprio pensiero sulla regolamentazione delle nascite e suimetodi naturali,tanto da far temere che non siano del tutto sinceri su quanto dichiarano. E’ confortante constatare che in tutti è manifesta una notevole apertura alla vita.
Efficaci sono stati i corsi di preparazione al Matrimonio e al Battesimo tenuti non alla vigilia della celebrazione dei Sacramenti, ma durante il periodo di fidanzamento e durante la gravidanza.
Certamente un cammino di pre-evangelizzazione e di evangelizzazione, specie per i “battezzati non praticanti” ed i non credenti, e un cammino di catechesi permanente, come auspicato da qualche tempo, con l’ausilio di coppie di coniugi sposate da qualche tempo e di provata fede cristiana, da’ la possibilità a tutti di vivere pienamente una vera testimonianzadi fede.
E’ da rilevare il diffondersi della convivenza ad exeperimentum, anche fra le coppie di persone non più di età giovanile.
I separati e i divorziati crescono numericamente e fra questi frequentemente si manifestano situazioni di disagio morale e sociale.
Nei luoghi di lavoro e tra gli amici, chi vive questa realtà rivolge ai diaconi specifiche domande e chiarimenti su come la Chiesa viene loro incontro.
Le richieste di poter accedere all’Eucaristia sono numerose e le spiegazioni loro fornite sull’attuale impossibilità di esaudirle ,suscitano le reazioni più varie, sia di rassegnata accettazione e sia di più forte allontanamento dalle pratiche religiose.
Anche in questo caso, un giusto cammino di evangelizzazione e di riflessione sulla Parola di Dio, è di grande conforto e aiuto a chi è in tali situazioni.
Nel corso dei secoli, la Parola di Dio è stata il principale se non l’unico alimento per sostenere e conservare la Fede d’intere generazioni che non potevano o possono essere assistite continuamente dai Sacerdoti.
In molte comunità Parrocchiali sono sorti o stanno nascendo specifici cammini di accompagnamento, con la collaborazione di esperti.
Il numero dei bimbi e adolescenti nati da unioni irregolari, forma una percentuale ridotta rispetto al numero totale di quelli frequentanti i corsi di Catechismo. Non c’è una differenziazione di preparazione fra gli uni e gli altri e tanto meno è richiesta dai loro genitori.
Da questi dati di fatto, è evidente la necessità di focalizzare tutte le nostre forze ed energie, affinché la Famiglia riacquisti la sua vera identità di cellula della Chiesa e della Società, e come affermato dal Santo Padre, si realizzi: “La Chiesa è la famiglia delle famiglie”.
Diac Giuseppe Daniele
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