Gogna mediatica contro gli “omofobi”
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Dopo l’incredibile caso del giudice Carlo Deodato di cui parlavamo la scorsa settimana, altri episodi rendono sempre più chiaro che è in atto una e vera e propria forma velata di persecuzione religiosa nei confronti di chi si dichiara cattolico o prende posizione a favore della famiglia naturale pur senza usare espressioni di odio e senza offendere nessuno.
È online RIRO (Registro Italiano Razzisti e Omofobi) che porta avanti l’inquietante progetto di individuare e schedare gli “omofobi” con tanto di foto e motivazione della sentenza, proprio come in una pubblica gogna.
Nella galleria degli “omofobi” troviamo blogger, gestori di siti pro famiglia, politici e persone più o meno famose. Tra le motivazioni delle “condanne” leggiamo: “Considera la famiglia tradizionale l’unica vera famiglia fondata sul matrimonio uomo e donna”, oppure “E’ contrario al matrimonio omosessuale, l’ adozione e la procreazione tramite madre surrogata” e ancora “E’ contraria alle unioni tra omosessuali seguendo i dettami di stampo medioevale della Chiesa cattolica”.
Tra i segnalati come omofobi ci sono anche i noti stilisti Dolce e Gabbana, solo perché non accettano il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso! Particolare inquietante: di ogni persona segnalata si riporta foto e provincia di residenza come in una moderna lista di proscrizione.
Questo sito che ci fa capire una volta di più come, per il mondo LGBT, sia sufficiente dichiararsi cattolici o contrari a “matrimoni” e adozioni omosessuali per essere etichettati come pericolosi omofobi da detestare, esporre alla pubblica gogna e silenziare. Una vera dittatura.
Davanti a tutto questo dobbiamo ricordarci che il nostro batterci a difesa della famiglia invece non deve nascere dall’odio verso i nostri oppositori ma dall’amore per ciò che stiamo difendendo. Per questo di fronte a questa preoccupante escalation di intolleranza siamo invitati ad aumentare i nostri sforzi nel diffondere la verità su quanto sta accadendo in Italia e a pregare per noi perché non ci scoraggiamo di fronte alle calunnie e anche per chi, dall’altra parte, porta avanti questa ideologia così pericolosa chiamata gender.
Andrea Lavelli – SOS
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