I Testimoni di Geova – Lezione 121^
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BIBBIA e BATTESIMI
Battesimo di fuoco
Vediamo ora, seguendo fedelmente la Bibbia, in che cosa consiste questa radicale differenza tra il battesimo di Giovanni e quello istituito da Gesù, cioè il battesimo cristiano.
1 – Dalle labbra stesse del Battista abbiamo appreso che il suo battesimo era un battesimo “con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me (…) vi battezzerà in Spirito santo e fuoco” (Matteo 3,11.; cf. Marco 1,8; Luca 3,16).
Gesù ha preferito parlare di acqua e di Spirito (Giovanni 3,5; cf. Matteo 28,19). Gli Apostoli battezzavano con acqua(cf. Atti 8,30; 10,47-48 ecc.). Ma la presenza attiva dello Spirito accompagnava e anche precedeva il battesimo d’acqua, spesso con segni visibili (cf. Atti 10,44-49; 19,6-7).
Spirito Santo e acqua/fuoco sono dunque le due componenti del battesimo cristiano. Nessun altro battesimo ha avuto o ha queste caratteristiche.
2 – Cerchiamo ora di capire il significato o simbolismo del fuoco e dell’acqua. Poi parleremo del dono o attività dello Spirito Santo.
a) Il fuoco, nella Bibbia, è simbolo di diversi interventi. divini nelle cose di questo mondo. A noi qui giova ricordare come a volte il fuoco serve a indicare l’intervento dello Spirito di Dio per purificare le coscienze (cf. Isaia 6,6-7; Zaccaria 13,9; Malachia 3,2-3) s.
Quando dunque il Battista preannuncia il battesimo, che Gesù istituirà, come un battesimo di fuoco, vuol indicare chiaramente che, a differenza del suo battesimo, quello amministrato nel nome di Gesù avrà in sè la virtù divina di cancellare i peccati.
b) Gesù ha preferito parlare di acqua (cf. Giovanni 3,5). Identico simbolismo, identica virtù o efficacia purificatrice.
Nel diluvio l’acqua è servita come mezzo di punizione, ma anche come simbolo di purificazione (cf. 1 Pietro 3,20-21). Nel Salmo 50,9 e in Ezechiele 36,25 l’acqua serve a indicare la purificazione dal peccato.
Ma vi è differenza tra prima e dopo l’intervento di Dio nel mondo mediante il suo Cristo. Nel battesimo cristiano l’acqua, in virtù dell’opera redentiva del Figlio unico di Dio, acquista un’efficacia soprannaturale, che purifica o lava non una sporcizia corporale, ma spirituale.
Nel testo citato di Pietro (1 Pt. 3,2 1), il capo degli Apostoli spiega come il battesimo cristiano, mediante l’acqua, simbolo di purificazione, accompagnato dall’invocazione di salvezza rivolta a Dio, libera l’anima da ogni sozzura morale in virtù dell’opera redentrice di Cristo culminata nella sua risurrezione:
“Quest’acqua (quella del diluvio) era immagine del battesimo che ora salva voi. li battesimo non è un lavaggio del corpo, per togliere via lo sporco; è invece un’invocazione a Dio, fatta con buona coscienza. Il battesimo vi salva perchè Cristo è risorto, e ora si trova in cielo. Accanto a Dio, egli regna sopra tutti gli angeli, le forze e le potenze celesti” (1 Pietro 3,21-22; La Bibbia in lingua corrente).
Lo stesso Pietro, nel suo primo discorso ai Giudei e proseliti in Gerusalemme il giorno di Pentecoste, aveva dato il lieto annuncio:
“Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei vostri peccati, dopo riceverete il dono dello Spirito Santo” (Atti 2,38).
Fuoco che purifica, non distrugge
L’errore. A parere dei tdG, il battesimo di fuoco significa distruzione per i nemici di Dio; come prova citano Luca 3,16: ” Egli vi battezzerà … col fuoco ” e Luca 17,29-30: ” Nel giorno che Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti. Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato “.
La verità:
a) Notate anzitutto come Geova sia un dio che distrugge. Salva solo i suoi amici che sono gli appartenenti alla setta geovista. A sostegno di questo errore spiegano la Bibbia in modo equivoco e settario.
L’errore ed equivoco dei geovisti (ignoranza o malafede?) consiste nel non distinguere tra i vari simbolismi e significati che nella Bibbia una parola o espressione può avere e di fatto ha.
Il fuoco nella Bibbia può significare distruzione, ossia un mezzo usato da Dio per punire con la morte i peccatori. Tale fu appunto il caso degli abitanti di Sodoma (cf. Genesi 19,23-24).
Ma nel giorno di Pentecoste gli Apostoli e molti discepoli di Gesù, in mezzo a una pioggia, per così dire, di lingue di fuoco, ” che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro “, non furono distrutti, ma ” tutti pieni di Spirito Santo ” (Atti 2,3-4).
Già molto tempo prima degli Apostoli un fuoco divino aveva purificato il profeta Isaia e lo aveva costituito messaggero di Jahve (cf. Isaia 6,6-8). Non lo aveva certamente distrutto. In modo analogo, Geremia sentiva nel suo cuore ” come un fuoco ardente “, che, lungi dal distruggerlo, lo animava a lottare con coraggio contro i nemici di Dio (cf. Geremia 20,9- 10) 7.
Non sempre dunque il fuoco è strumento di distruzione. L’uso che i tdG fanno della Parola di Dio è grossolanamente distorto. Esaminiamo ora i testi biblici strumentalizzati dai tdG.
b) In Luca 3,16 è detto: ” Costui (Gesù) vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco “. Con astuzia i geovisti tralasciano le parole ” in Spirito Santo ” e mettono in risalto soltanto il fuoco, per manipolare meglio, cioè a loro capriccio, la Parola di Dio. A parte l’astuta manovra, bisogna notare che se il fuoco fosse qui strumento di distruzione, ne seguirebbe che tutti quelli che ricevono il battesimo istituito da Cristo sarebbero distrutti! E’ un’assurdo! Gesù comanda di battezzare per la salvezza (cf. Marco 16,16).
E’ vero che il Battista, nel verso seguente (Luca 3,17), parla di pula che Cristo brucerà con fuoco inestinguibile. Ma qui il fuoco cambia simbolismo ed indica appunto la tremenda possibilità d’una punizione eterna per chi non volesse essere frumento nel granaio di Cristo. Si tratta di due simbolismi diversi.
c) Il fuoco dunque, con cui Dio punì gli abitanti di Sodoma (cf. Luca 17,29-30), non ha nulla a che fare col fuoco del battesimo. Questo salva, come abbiamo detto, non punisce. Distrugge solo il peccato, ossia i nemici spirituali di Dio e dell’uomo, e dispone il battezzato a ricevere una vita nuova in Cristo. San Paolo esprime meravigliosamente questa dottrina nella Lettera ai Romani:
“O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perchè come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Romani 6,3-4).
Il dono dello Spirito
Ciò che principalmente distingue il battesimo istituito da Gesù da qualsiasi altro battesimo, incluso quello di Giovanni, è il dono dello Spirito Santo. Il Battista insisteva su questa differenza: “lo vi battezzo con acqua per la conversione … Egli in Spirito Santo e fuoco” (Matteo 3,1 1). Gesù spiegherà a Nicodemo che bisogna rinascere “da acqua e da Spirito” (Giovanni 3,5). San Pietro lo dichiarerà in modo solenne il giorno di Pentecoste:
“Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo” (Atti 2,38).
In questo dono san Pietro vedeva realizzata la profezia di Gioele: “lo effonderò il mio Spirito sopra ogni persona” (Atti 2,17).
Circa il dono dello Spirito Santo dobbiamo fare due precisazioni, che ci aiutano a capire bene la presenza e l’opera dello Spirito Santo in ogni battezzato.
Distinzione tra Spirito e doni
La prima. La Bibbia distingue bene tra Spirito Santo e dono (o doni) che egli dà alla creatura umana nel battesimo. Questa distinzione è insegnata in numerosi testi.
Gesù disse agli Apostoli: “Avrete forza (greco dynamis) dallo Spirito che scenderà su di voi” (Atti 1,8). Altro dunque è lo Spirito Santo che scenderà, altra cosa è la forza che Egli dà. Lo Spirito è il Datore, la forza è un suo dono come ci ha assicurato san Pietro negli Atti degli apostoli or ora citati (2,38).
A conferma vale quanto dice l’apostolo Paolo nella 1 Corinzi 12,4-11. Lo Spirito Santo – insegna l’Apostolo – distribuisce i suoi doni come a Lui piace, allo stesso modo che il Signore Gesù assegna i vari modi di servire, e il Padre muove in molti tipi di attività. Ora il Signore Gesù è certamente distinto da vari modi di servire, e il Padre dai molti modi di attività. Perchè lo Spirito Santo non dovrebbe essere distinto dai doni che distribuisce ai credenti? Se il Signore Gesù è una Persona, perchè non dovrebbe essere una Persona anche lo Spirito Santo?
In virtù di questa distinzione I’ Apostolo esorta i cristiani di Tessalonica a non spegnere lo Spirito (cf. 1 Tessalonicesi 5,19). E’ assurdo pensare ed affermare, come fanno i tdG, che sia lo Spirito a essere spento. Com’è possibile che sia estinta la Potenza dell’Altissimo?(cf. Luca 1,25).
Tutto invece diventa chiaro se distinguiamo, come fa la Bibbia, tra Spirito Santo e doni. Spegnere lo Spirito vuol dire che il cristiano si rende indegno dei doni dello Spirito, il quale perciò li può ritirare da chi ha ostacolato la sua presenza e la sua azione con un comportamento peccaminoso. Il dono o doni possono cessare, spegnersi, ma il Datore, che è una Persona divina, rimane in eterno.
Da questa chiara dottrina biblica appare evidente il significato delle espressioni “essere pieni di Spirito Santo” (Atti 2,5), come pure “effonderò il mio Spirito” (Atti 2,17; Tito 3,6) e simili.
Non si tratta evidentemente d’una persona che penetra in un’altra quasi incarnandosi come la Persona del Figlio unico di Dio s’incarnò nell’uomo Gesù (cf. Giovanni 1,14, Luca 1,31-32; Filippesi 2,6-7 ecc.). Il senso delle espressioni bibliche, che abbiamo riportato, è che lo Spirito Santo, rimanendo Persona divina distinta dal credente, gli conferisce i suoi doni (cf. 1 Corinzi 12,17; Galati 5,22), la sua dynamis (cf. Atti 1,8). Questi possono estinguersi, cessare di esistere, non lo Spirito.
Una similitudine o analogia ci può aiutare a comprendere la meravigliosa attività dello Spirito Santo nell’uomo che riceve il battesimo. Quando nella nostra vita ci si imbatte in una persona, che ama, comprende, assiste, guida, consiglia ecc., diciamo che quella persona è entrata in noi. Pensate a una giovane rispetto a un giovane, a un ammalato rispetto al medico, a chi si trova in difficoltà con la legge rispetto all’avvocato ecc.
Certo nè il fidanzato nè il medico nè l’avvocato entrano materialmente nella persona amata, curata, assistita. L’una e l’altra conservano la loro personalità. Tuttavia il fidanzato, il medico, l’avvocato trasfonde o diffonde qualcosa di sè in colei o colui che ama, cura o assiste. Ha trasfuso i suoi doni, che danno origine come a una nuova vita, che è forza, che è fonte di frutti…
In modo analogo nel battesimo e poi ancora nella cresima. Lo Spirito Santo, Persona divina, si avvicina all’uomo peccatore, discende, si diffonde in lui nel senso che crea nel credente una nuova vita (cf. Giovanni 3,5; Romani 6,4), che dà i frutti dello Spirito (cf. Galati 5,22). Questo è il consolante messaggio del Vangelo.
Padre Nicola Tornese s.j.
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