I Testimoni di Geova – Lezione 125
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Il Battesimo V
PERCHE’ BAGNARSI?
Lo chiamano battesimo, ma del battesimo cristiano, quello istituito da Gesù Cristo, non ha proprio nulla. In effetti, il bagno geovista non rimette i peccati. Questo è il grosso errore dei tdG circa il battesimo.
E allora, perchè bagnarsi?
Prima di rispondere a questa domanda vogliamo evidenziare, alla luce della Bibbia, la disastrosa conseguenza di questo errore geovista. Lo faremo analizzando alcuni testi di san Paolo ed esplicitando le verità in essi contenute.
1 – Nella Lettera ai Romani, capitolo 5, l’Apostolo si sofferma a considerare la condizione spirituale di tutti gli uomini, dell’intera umanità alla luce della redenzione operata da Cristo. Infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo (Romani 5,10).
Questa inimicizia con Dio ha come causa il peccato del primo uomo:
A causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perchè tutti hanno peccato (Romani 5,12).
Poco dopo insiste sullo stesso concetto:
Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti (Romani 5,19).
Il pensiero di Paolo non sembra lasciar dubbi: il peccato di Adamo ha inflitto all’umanità una ferita mortale. Tutti nasciamo peccatori.
2 – Nella Lettera agli Efesini, capitolo 2, Paolo insegna la stessa verità, partendo dalla considerazione dei peccati personali. Per lui, sia i pagani sia i giudei, malgrado la Legge, si sono macchiati di gravissime colpe (cf. Romani 1, 18-32; 2,1-28). Questi peccati, al dire di Paolo, causano la morte, non tanto quella fisica, ma quella spirituale e morale:
Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo … Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere in Cristo (Efesini 2,1.4).
La Chiesa Cattolica, in queste affermazioni di san Paolo vede due specie di peccato: uno chiamato originale, commesso all’origine dell’umanità, ma che si riverbera sull’intera umanità. L’altro è quello personale dovuto o alla trasgressione della Legge data da Dio per mezzo di Mosè (cf. Romani 2,17-19) o a quella scritta nel cuore di ogni uomo, nella sua coscienza (cf. Romani 1,18-32).
3 – Ma Paolo non si sofferma solo sulla parte negativa della condizione umana. Egli insiste soprattutto e gioiosamente sull’opera redentiva di Cristo.
Come dunque per la colpa d’uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà la vita (Romani 5,18).
E a quei di Efeso, come abbiamo già accennato, scrive con gioia:
Da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatto rivivere con Cristo; per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù (cf Efesini 2,5-7).
Dalla morte alla vita! Ecco il miracolo che la bontà di Dio ha compiuto e compie mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù
4- Ma come Dio compie questo miracolo? Come passa la creatura umana dalla morte alla vita?
Lo stesso Paolo è sommamente esplicito e chiaro anche in questo. Certamente egli afferma che la salvezza si ha ” mediante la fede ” (Efesini 2,8). Ai Romani scrive:
Poichè se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso (Romani 10,9-13).
Ma Paolo non dice solo questo. Il suo pensiero sarebbe frainteso e anche tradito se non si tenesse conto di ciò che egli dice altrove parlando appunto della salvezza. Scrivendo ai Colossesi l’apostolo precisa come a quei pagani, morti per i loro peccati, Dio ha dato la vita (cf. Colossesi 2,13). Questo avvenne mediante “la vera circoncisione di Cristo”, che è il battesimo.
Con lui (Cristo) infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati (Colossesi 2,12).
Lo stesso insegnamento in Romani 6,4, e in una forma ancora più chiara in Efesini 5,26. Parlando della Chiesa o comunità dei veri cristiani Paolo afferma che Cristo l’ha purificata per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola. Qui la parola viene intesa con riferimento alla confessione di fede del battezzato, ma l’allusione al battesimo è evidente (cf. Tito 3,3-7).
5 – Da quanto detto finora, aderendo fedelmente alla Bibbia, ne segue necessariamente una conseguenza. Dispiace dirlo, ma è doveroso. I tdG nascono, vivono e muoiono in urlo stato di peccato, di inimicizia con Dio, di morte eterna. Per loro il battesimo non lava i peccati. Tuffandosi nella piscina essi non hanno l’intenzione di purificarsi dai peccati, di rinascere a vita nuova in Cristo, che è preludio alla vita eterna. In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio (Giovanni 3,5).
6 – Che cosa è dunque il bagno geovista?
E l’impegno pubblico, ufficiale da parte delle nuove reclute di servire Geova, fare cioè gli interessi della società geovista, costi quel che costi.
Sempre che nelle riviste e libri dei tdG si parla di battesimo due cose si ripetono in modo ossessivo. Una è che il battesimo non lava i peccati. Abbiamo dimostrato abbondantemente che la Bibbia dice proprio il contrario.
L’altra cosa, che sta maggiormente a cuore ai capi della setta geovista, è inculcare che mediante il battesimo o piuttosto il bagno nella piscina, ci s’impegna a fare la volontà di Geova. t chiaro che fare la volontà di Geova, nel linguaggio geovista, equivale a vendere il proprio cervello ai capi della setta. E se qualcuno venisse meno a questo impegno, sarà di- strutto nella prossima battaglia di Armaghedon.
Ecco un esempio. Sfruttando il testo di 1 Pietro 3,20-21, da noi analizzato (cf. p. 13), hanno scritto:
L’arca era la prova tangibile che Noè si era dedicato a fare la volontà di Dio e quindi aveva svolto fedelmente il lavoro affidatogli da Dio. Questo gli salvò la vita. In modo corrispondente, coloro che si fossero dedicati a Geova in base alla fede nel Cristo risorto, si fossero battezzati nel simbolo di ciò, e avessero fatto la volontà di Dio (leggi Geova) per i suoi servitori sarebbero stati salvati dal presente mondo malvagio.
Non sarebbero più stati riservati alla distruzione col resto dei mondo.
Per ottenere tale scopo prima di tuffarsi nella piscina due domande sono rivolte al candidato:
La prima: In base al sacrificio di Gesù Cristo, ti sei pentito dei tuoi peccati e ti sei dedicato a Geova per fare la Sua volontà?
La seconda: Comprendi che la tua dedizione e il tuo battesimo ti identificano come testimone di Geova associato all’organizzazione diretta dallo spirito di Dio?.
rispondendo sì a queste domande, i candidati hanno la giusta condizione di cuore per tuffarsi nella piscina e fare il bagno geovista. Tale gesto non li purifica dai peccati nè li fa risorgere dalla morte alla vita, come dice chiaramente san Paolo, ma li rende schiavi della società Torre di Guardia.
Padre Nicola Tornese s.j.
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