I Testimoni di Geova – Lezione 72
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Contro la forma della Croce
L’errore: “Traduzioni cattoliche e protestanti della Bibbia, in certi versetti, dicono che Gesù mori su un legno”. A conferma i geovisti citano il Libro degli Atti (5, 30 e 10, 39), la Lettera di San Paolo ai Galati (3, 13) e la Prima Lettera di San Pietro (2, 24).
La verità.
Riportiamo, com’è nostra abitudine, i testi biblici strumentalizzati dai tdG e poi faremo alcune precisazioni. Citeremo le traduzioni di cattolici e di protestanti.
Atti 5, 30:“Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo a una croce” (Garofalo, cattolico).
“L’Iddio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno” (Giovanni Luzzi, non cattolico).
“Il Dio dei nostri padri risuscitò Gesù che voi ucci- deste appendendolo a un albero” (Revised Standard Version, non cattolica).
“L’Iddio dei nostri antenati ha destato Gesù, che voi avete ucciso, appendendolo a un palo” (Bibbia dei tdG, edizione del 1986).
Atti 10, 39:“E noi siamo testimoni di quanto operò sia in Palestina che a Gerusalemme, finché lo uccisero appendendolo a una croce” (Garofalo, cattolico).
“E noi siamo testimoni di tutte le cose ch’egli ha fatte nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; ed essi l’hanno ucciso, appendendolo a un legno” (Giovanni Luzzi, non cattolico).
“Lo uccisero mettendola in croce, oppure appendendolo a un legno” (Interconfessionale).
“Ma essi lo soppressero, appendendolo a un palo” (Bibbia dei tdG).
“L’hanno messo a morte appendendolo a un albero” (Revised Standard Version, non cattolica).
Galati 3, 13: “Cristo ci ha riscattato da questa maledizione della legge, essendo per noi divenuto maledizione sta scritto infatti: Sia maledetto chiunque è appeso al legno del patibolo” (Garofalo, cattolico).
“Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno)” (Giovanni Luzzi, non cattolico).
“Cristo ce ne ha liberati quando sulla croce ha preso su di sé questa maledizione. Infatti la Bibbia dice: Chiunque è appeso a un legno è maledetto” (Interconfessionale).
“Cristo ci ha redento dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi – è scritto infatti: ” Sia maledetto chiunque è appeso a un albero “” (Revised Standard Version, non cattolica).
“Cristo ci liberò mediante acquisto dalla maledizione della Legge, divenendo una maledizione invece di noi, perché è scritto: “Maledetto ogni uomo appeso al palo”” (Bibbia dei tdG).
1 Pietro 2, 24: “Lui che personalmente portò nel suo corpo i nostri peccati sulla croce” (Garofalo, cattolico).
“Egli, che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno” (Giovanni Luzzi, non cattolico).
“Egli ha preso su di se i nostri peccati, e li ha portati con sé sulla croce” (Interconfessionale).
“Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sull’ albero” (Revised Standard Version, non cattolica).
“Egli stesso portò i nostri peccati nel proprio corpo, sul palo” (Bibbia dei tdG).
Osservazioni:
Come sempre nelle loro affermazioni, i tdG dicono le cose in modo equivoco, solo a metà, per creare confusione nei meno accorti. La verità biblica e l’esatto significato dei testi sopra citati si possono riassumere nei seguenti punti:
a – Sia nel Libro degli Atti che nella Lettera ai Galati e nella Prima Lettera di san Pietro la parola greca corrispondente a “legno” è sempre xylon. Abbiamo già spiegato e documentato che xylon è tradotto “legno” solo alcune volte. Altre volte è tradotto albero oppure legno di croce oppure strumento di supplizio (gibet). Xylon mai è tradotto “palo”. I tdG avrebbero dovuto dire anche questo per amore della verità.
b – In ogni modo, le Bibbie cattoliche e protestanti, traducendo xylon con la parola “legno”, non intendono affatto dire che la Croce di Cristo avesse la forma di palo. Nei testi citati (Atti 5,
10, 39; Galati 3, 13; 1 Pietro 2, 24) gli autori ispirati hanno usato xvlon senza alcun riferimento alla forma della Croce il loro pensiero è ben diverso.
c – In effetti, l’espressione “appeso al legno” o “all’albero” (Atti 5, 30; 10, 39; Galati 3, 13 ecc.) è presa dal Libro del Deuteronomio 21, 22, dov.è detto che il criminale, messo a morte, deve poi venire appeso a un legno o albero. Non si tratta di croce. Questo gesto post mortem indicava il giustizíato come maledetto da Dio: “L’appeso è una maledezione” (Deuteronomio 21, 22-23).
Gli autori ispirati, soprattutto san Paolo (Galati 3, 13), adattano il testo del Deutoronomio 21, 22 per dirci che Gesù, benché Giusto, Innocente, Santo (Atti 3, 14; Giovanni 19, 6; 1 Pietro 3, 18), volle sostituirsi a noi veri colpevoli e degni di maledizione: volle cioè apparire come maledetto da Dio.
La forma della Croce, su cui Cristo offri la vita per la nostra salvezza, qui non c’entra affatto. Nè Luca (Atti degli Apostoli) né Paolo né Pietro, nei testi citati, pensano menomamente alla forma della Croce. Attribuire loro questa intenzione equivale a corrompere disonestamente la Parola di Dio.
d – E segue dai testi biblici sopra citati che la Croce sia degna di riprovazione? No assolutamente!
Anche sulla Croce Gesù rimase Giusto (1 Pietro 3, 18), Figlio di Dio (Romani 5, 10). In effetti, la Croce fu per Gesù motivo di esaltazione (Filippesi 2, 8-1 1). In Lui il Padre sempre si compiace e Lo glorifica (Atti 3, 13), perché con un grande gesto d’amore che gli costò la vita, salvò gli uomini: “Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno” (Pie- tro 2, 24). La Croce è segno e oggetto di approvazione divina, non di riprovazione.
E così anche da noi cristiani, che abbiamo creduto all’amore (7 Giovanni 4, 16), la Croce può e deve essere amata e venerata. In virtù della morte di Cristo sulla Croce, quello strumento di morte ignominiosa si è tramutato in albero di salvezza.
Padre Nicola Tornese
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