I Testimoni di Geova – Lezione 75
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Venerazione di Maria
Sposi a corto di vino (Giovanni 2, 1-12)
Un altro appiglio contro la venerazione di Maria i tdG lo trovano nel vangelo di Giovanni nell’episodio delle nozze di Cana (Giovanni 2, 1-12). Nelle parole che Gesù rivolge a Maria in quella circostanza egli avrebbe mostrato – a parere dei tdG – che la venerazione di Maria è sbagliata.
La verità:
Per evidenziare la verità analizziamo brevemente quest’episodio assai noto del quarto vangelo.
1 – Il contesto. Se si eccettuano i cosiddetti vangeli dell’infanzia (Matteo cc. 1 e 2; Luca cc. 1 e 2), nel vangelo di Giovanni troviamo i maggiori riferimenti a Maria, la madre di Gesù. All’inizio del suo vangelo Giovanni presenta Maria assieme a Gesù e ai suoi primi discepoli, in occasione d’uno sposalizio a Cana di Galilea:
“Il terzo giorno, in Cana della Galilea si celebrò un festino di nozze, e la madre di Gesù si trovava là. Alle nozze fu invitato anche Gesù con i suoi discepoli’ Ed essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli dice: “Non hanno più vino”. Gesù le rispose: “Che vuoi, o donna? 7 La mia ora non è ancora venuta”. La madre di lui dice ai servi: ” Fate qualunque cosa vi dirà “” (Giovanni 2, 1-5, Garofalo).
2 – Significato delle parole di Gesù. il problema consiste nel determinare il signifìcato delle parole che Gesù dice a sua madre. Indicano quelle parole che Gesù mostrò disapprovazione dell’intervento di Maria e quindi anche della nostra vene- razione di Lei? Oppure, al contrario, mostrano che egli accondiscese alla richiesta di sua madre, dando chiari segni di venerazione nei suoi riguardi?
Di queste due domande è vera la seconda, non la prima, come apparirà dalle seguenti precisazioni.
a – Dopo le parole di Gesù, Maria, serena e fiduciosa, dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Le parole di Gesù non la turbano. Ella non dubita affatto che quanto ha chiesto sarà ottenuto. Non giudica un rifiuto e tanto meno un rimprovero la risposta di Gesù alla sua richiesta.
b – In effetti, Gesù accoglie la richiesta di Maria, e in che modo! Dice ai servi. “Riempite d’acqua le ànfore”. E poi soggiunge: “Attingete e servite”. Non c’era più acqua, ma vino squisito.
Appare chiaro, al di là d’ogni dubbio, che l’intervento di Maria è stato positivo a tutti gli efffetti. Gesù non l’ha umiliata con un rifiuto, non ha affatto mostrato che non fosse degna di stima e di venerazione. Tutt’altro! E’ lecito pensare che i due sposi, i loro parenti ed amici, appena saputo com’erano andate le cose, abbiano colmato di rispetto, di ammirazione, di venerazione quella Donna. Grazie a Lei, Gesù aveva tolti da un noioso impiccio con un gesto umanamente inspiegabile. Altro che disapprovazione, altro che rimprovero!
c – Alla luce di questi fatti è impossibile pensare che il titolo di Donna che Cristo usa verso sua madre indichi mancanza di rispetto e tanto meno un rimprovero. Questo modo di esprimersi di Gesù è più appropriato alla circostanza, molto di più che se l’avesse chiamata madre o mamma.
Perché?
Perché Gesù vuol far capire che quanto sta per compiere non è dovuto tanto ai vincoli di sangue che lo legano a Maria, quanto piuttosto alla fede di Lei e al suo impegno per la causa del Regno.
Gesù parla a Maria e la esaudisce nella sua richiesta non come suo :figlio, ma come Figlio di Dio, come Redentore del genere umano, che dà inizio con un segno alla sua opera di salvezza universale. Perciò Giovanni osserva: “Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui” (Giovanni 2, 11).
In questo contesto soprannaturale, Gesù non dà a sua madre un titolo confidenziale e privato, ma di rispetto e di venerazione. Quel Donna può essere espresso in italiano con la parola Signora.
Anche dalla Croce Gesù chiamò Maria con lo stesso appellativo di Donna (Giovanni 19, 26). E’ assurdo pensare che in quell’ora di supremo dolore per Maria Egli abbia voluto mancare di rispetto a sua madre e aggiungere dolore a dolore.
d – Anche le parole che seguono: “che cosa a me e a te?”, considerate nello stesso contesto, non indicano mancanza di rispetto. Sono piuttosto in armonia col titolo di Donna che Cristo dà a sua madre.
A parere di non pochi autorevoli interpreti antichi e moderni, con quelle parole Gesù volle far capire che era disposto a fare più di quanto Maria chiedeva. Egli voleva dire: “Signora, stai tranquilla, non ti preoccupare”.
In realtà, per la grande considerazione verso Maria, Gesù apre la serie dei segni prodigiosi e manifesta la sua gloria (Giovanni 2, 11). La frase “Non è ancora giunta l’ora mia” (Giovanni 2, 4) indica appunto che fu la preghiera di Maria a fai iniziare la manifestazione della gloria di Gesù.
L’ora di Gesù è quella della sua glorificazione nella morte e risurrezione (Giovanni 7, 30; 8, 20; 132 1; 17, 1). Tuttavia l’intercessione di Maria che ottiene il primo segno fa sì che quell’ora sia anticipata e prefigurata nel miracolo che Gesù fa a Cana di Galilea grazie appunto alla preghiera di Maria.
Dall’analisi coscienziosa del racconto evangelico riguardante le nozze di Cana risulta evidente il sommo rispetto che Gesù ebbe per sua madre, indicando chiaramente anche a noi come dobbiamo comportarci verso Maria. Proprio l’opposto di quanto affermano settariamente i contestatori della venerazione della Madonna.
Ancora cavilli
Ma i testimoni di Geova non disarmano: “Maria – dicono – non deve essere venerata perché non ebbe nessun posto speciale nella congregazione cristiana primitiva”. Come prova citano Atti 1, 14-15, dov’è detto:
“Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera con le donne e con Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui. In quei giorni, Pietro si alzò in mezzo a loro – il numero delle persone riunite era di circa centoventi”.
La verità:
A chi sa leggere la Bibbia e vuol leggerla come si deve, apparirà subito evidente che le parole citate dal libro degli Atti dicono tutto l’opposto di ciò che ad esse fanno dire i tdG.
Infatti, è risaputo che nella Bibbia non tutti i nomi ci sono stati conservati o segnalati, ma solo quelli delle persone più in vista nella comunità, soprattutto di quelle persone che hanno avuto un ruolo, una funzione, un carisma determinante nel- la storia della salvezza: i nomi dei patriarchi, dei giudici, dei re, dei profeti, degli Apostoli, di alcuno donne ecc.
Nel testo citato di Atti l’autore ispirato si attiene a questa norma biblica. Delle donne è nomi- nata solo “Maria, la madre di Gesù” (Atti 1, 14). Solo Lei è degna di essere segnalata per nome appunto perché il suo posto nella congregazione primitiva era un posto speciale, proprio l’opposto di ciò che dicono i tdG.
I primi cristiani veneravano la Madonna, e così hanno fatto e faranno tutti i veri cristiani di ogni tempo perché chi onora la madre onora anche il Figlio: chi dimentica e umilia la madre, dispiace certamente al Figlio.
Padre Nicola Tornese s.j.
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