I testimoni di Geova – Lezione Y
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Una nuova vita
La seconda. Effettivamente il dono o forza (dynamis) che lo Spirito Santo infonde nel battezzato, consiste in una nuova vita. Gesù parlò di rinascita ” da acqua e da Spirito ” (Giovanni 3,5) E’ una rinascita dall’alto. Vi è Qualcuno che agisce dalla sfera dell’invisibile, del trascendente; ed infonde nell’uomo una nuova vita mediante il battesimo. La vita dei figli di Dio.
Dirà san Paolo:
“E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito dei suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche crede per volontà di Dio” (Galati 4,6-7; cf. anche Giovanni 1,12-13; I Giovanni 5,1 ss.).
Altrove lo stesso Apostolo spiega questa rinascita come un passaggio dalla morte alla vita, come una risurrezione spirituale:
“Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo” (Efesini 2,4-5).“Con Lui (Cristo) infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui siete stati anche resuscitati … Con Lui (Cristo) Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e la incirconcisione della vostra carne” (Colossesi 2,12-13).
E insistendo sullo stesso argomento l’apostolo precisa che questa nuova vita è data al credente – a ogni credente – in virtù del battesimo:
“Egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito” (Tito 3,5-6). “Cristo ha amato la sua Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola” (Efesini 5,25-26).
A chi il dono dello Spirito Santo?
L’errore: Il Corpo Direttivo, ossia i capi della setta geovista, inculca nella mente delle ” altre pecore “, ossia dei membri di Serie B della stessa setta, che solo i 144.000, di cui in Apocalisse 7,4 e 14, 1, riceverebbero il dono dello ” spirito santo “. Solo essi sarebbero battezzati ” mediante lo spirito “. A loro avviso, solo ai 144.000 unti o santi farebbe riferimento l’apostolo Paolo quando scrive: “Lo Spirito rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio” (Romani 8,16). Ai 144.000 e solo ad essi spetta l’onore della figliolanza divina e soprattutto il comando e l’amministrazione dei beni nel tempo e nell’eternità!.
La verità: Ma la Bibbia non dice così! La Parola di Dio dice tutto l’opposto di ciò che ad essa fa dire la intellighenzia della setta geovista. Si tratta di una grossa manipolazione della Bibbia per puntellare la loro pretesa che Geova avrebbe costituito una classe di privilegiati aventi diritto al comando nel tempo e nell’eternità. Perchè di questo si tratta, non di altro. Secondo la Bibbia il dono dello Spirito Santo è dato a tutti i battezzati. In virtù di questo dono, nel battesimo tutti siamo insigniti della figliolanza adottiva di Dio, tutti eredi dei Regno celeste (cf. Romani 8,16-17).
Ecco alcune testimonianze bibliche:
a) Parlando alla folla in Gerusalemme il giorno di Pentecoste san Pietro dichiara realizzata la profezia di Gioele, che aveva detto:
“Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Effonderò il mio Spirito su ogni persona
…………………………………………………..
E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito” (Atti 2,17-18)
b) Giovanni, il quarto evangelista, riporta e spiega alcune parole di Gesù:
“Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce ” Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me. Come dice la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno “. Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in Lui: infatti non c’era ancora lo Spirito, perchè Gesù non era stato ancora glorificato” (Giovanni 7,37-39).
Dalla spiegazione di Giovanni appare chiaro che in virtù della Redenzione operata da Cristo, ossia dalla sua glorificazione, il dono dello Spirito è dato ai credenti, ossia a tutti i battezzati. La fede, che si esprime nel battesimo, è la sola condizione per ricevere il dono dello Spirito. Il battesimo infatti è una nuova vita, una rinascita ” d’acqua e da Spirito ” (cf. Giovanni 3,5).
c) Come già abbiamo accennato, un testo biblico maggiormente strumentalizzato cioè manipolato, è Romani 8,16; Riportiamo quanto ha scritto a questo riguardo un ex testimone di Geova, uno dei 144.000, che, avendo, scoperto l’inganno, rigettò l’errore e scelse la verità:
“Quando un testimone di Geova domanda: ” Come si fa a sapere se una persona sia della classe degli unti, ossia dei 144.000? ” La risposta d’obbligo è citare Romani 8,16-17:
“Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che siamo figli di Dio. Se, dunque, siamo figli, siamo anche credi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati” (Traduzione della Bibbia dei tdG).
L’insegnamento ufficiale è stato ed è che solo quelli dei 144.000 ” unti ” possono avere tale ‘testimonianza dello spirito’, e questo direbbe loro che essi appartengono alla classe scelta dei 144.000, che sono i soli ad avere speranza per una vita celeste. Tutti gli altri possono essere classificati solo come “probabili” figli di Dio e le loro speranze devono essere solo terrene.
Leggendo il contesto, fin dall’inizio del capitolo, è evidente che l’apostolo Paolo scrivevo di due classi, ma non di due classi di persone distinte in base di speranze celesti o terrestri. Appare chiaro che le due classi sono quella guidata dallo spirito di Dio, da una parte, e quella schiava delle passioni, dall’altra (cf. Romani 8,6-9). Chi vive secondo lo spirito di Dio, é figlio di Dio. Paolo infatti dichiara (verso 14): ” Perché tutti quelli che sono guidati dallo spirito di Dio, sono figli di Dio
In breve: Secondo l’apostolo il dono dello Spirito è dato a tutti i credenti in Cristo, a tutti i battezzati, e mediante lo Spirito la figliolanza adottiva a Dio.
Ma non tutti, dopo aver fatto la scelta cristiana e ricevuto il battesimo, vivono secondo lo Spirito, danno cioè frutti dello Spirito (cf. Galati 5,22). Alcuni ritornano ad essere schiavi delle passioni (cf. 2 Pietro 2,21-22) e spengono lo Spirito (cf. 1 Tessalonicesi 5,19). La distinzione fatta dall’Apostolo non è tra aventi e non aventi il dono dello Spirito; ma tra coloro che vivono secondo lo Spirito e coloro che ritornano a vivere secondo la carne, spegnendo lo Spirito.
d) Infine deve dirsi arbitraria e contraria alla Bibbia la distinzione che i geovisti fanno tra battesimo d’acqua e ” battesimo mediante lo spirito “. La Bibbia conosce solo un battesimo per i veri discepoli di Cristo: quello in ” Spirito Santo e fuoco ” (Matteo 3,1 1; Marco 1,8; Luca 3,16),o, che è lo stesso, ” da acqua e da Spirito ” (Giovanni 3,5). Alla domanda di quelli che, convinti dal discorso di Pietro il giorno di Pentecoste, gli chiedevano: ” Che cosa dobbiamo fare? “, san Pietro rispose:
“Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei peccati, dopo riceverete il dono dello Spirito Santo”. (Atti 2,38).
Il battesimo dei bambini
1 – Necessità universale del battesimo. Da ciò che dice la Bibbia circa il Battesimo istituito da Gesù ne segue la sua necessità universale. Assai esplicita e non lascia alcun dubbio è la dichiarazione di Gesù già ricordata più volte e che giova ripetere:
“In verità, in verità ti dico: nessuno, se non nasce da acqua e Spirito può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3,5, Garofalo).
La Bibbia, Parola del Signore, interconfessionale rende Giovanni 3,5 nel modo seguente:
“Gesù rispose: lo ti assicuro che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e da Spirito”.
Commenta La Bibbia di Geri4salemme: “Allusione al battesimo e alla sua assoluta necessità (cf. Romani 6,4)”I.
E La Sacra Bibbia di Salvatore Garofalo: “L’acqua e lo Spirito richiamano il battesimo nuovo annunziato dal precursore (cf. Giovanni 1,26-33; Matteo 3,1 1)”.
Le parole di Gesù riportate da Giovanni hanno una valenza universale. Condizione essenziale per entrare nel regno di Dio, per ottenere la salvezza operata da Cristo, è la rinascita alla vita di figli adottivi di Dio, che si ottiene col battesimo . Perciò san Paolo chiama il battesimo “un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (Tito 3,5; cf Romani 6,4; Efesini 5,26).
Su base biblica possiamo dunque concludere che i bambini non possono essere esclusi da questo lavacro universale di rigenerazione.
2 – Una meravigliosa conferma. Che anche l’Apostolo Paolo fosse convinto della necessità assoluta e universale del battesimo appare chiaro dal fatto che egli paragona il battesimo cristiano alla circoncisione, anche se il battesimo supera di molto in quanto ad efficacia salvifica l’antico rito giudaico: Scrive l’apostolo:
“In lui (Cristo) voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui (Cristo) infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti” (Colossesi 2,11-12).
Come tutti sanno, non solo gli adulti che si aggregavano al popolo ebraico (i proseliti), ma anche i neonati ebrei erano sottoposti al rito della circoncisione dopo appena otto giorni dalla nascita (cf. Luca 2,2 1). Se il parallelo fatto dall’Apostolo tra circoncisione e battesimo non è vanificato, ne segue che i bambini possono e devono ricevere il beneficio della vera circoncisione, ossia del battesimo, che li aggrega all’Israele di Dio (cf. Galati 6,16).
Mediante il rito battesimale, dove opera la potenza dello Spirito Santo in virtù dei meriti dell’unico Salvatore Gesù Cristo, il bambino è inserito nel popolo di Dio, nella comunità dei salvati. Per usare un’immagine dello stesso Paolo, il neonato è innestato a Cristo: il bambino è come l’oleastro selvatico che, in virtù dell’innesto, diviene partecipe della linfa dell’ulivo, cioè dell’albero di salvezza, che è per tutti il Salvatore Gesù (cf. Romani 11,17).
Padre Nicola Tornese s.j.
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