Il cielo sta a guardare
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Il cielo sta a guardare:
bagordi, sonaglie, gente giovane,
frastuoni, cacofonie di lattine vuote,
nuove distrazioni, angoli chiaroscuri.
Per evadere il mondo della noia,
per vivere esperienze nuove.
Si fa la conta se si gira pagina,
la voglia di vivere è un’altra cosa.
Vivere, nella speranza di liberarsi dallo smog,
dalle cianfrusaglie di una grama condizione.
C’è chi sale gli specchi che non sono ustori
e chi disintegra il salvabile.
Ma si può buttare la vita?
Lo spreco del cibo e quelli che muoiono di stenti,
il fasto, le libagioni e la siccità,
la sete, la disperazione, voci discordanti.
La libertà dell’uomo, quando c’è,
la convinzione di dominare il mondo
e quella di non cadere in disgrazia,
due misure inconciliabili..
il cielo sta a guardare,
ma la terra , ogni poco ci fa pagare
il conto: si ribella, trema,
ci prostra e ci mette in ginocchio.
L’oro che luccicava è diventato nero,
cerchiamo insieme un po’ di luce,
per quel tempo che rimane
e chi sa mai se i posteri
trarranno dei rimedi dai nostri errori.
Mery Turcato
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