Il giardino dei poeti – Rumori
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“ RUMORI…”
Rumori di tempi lontani…
ogni volta che li penso
mi tremano le tempie.
Fuorché il dì, quello di festa:
mi svegliava ogni mattina
un frastuono indiavolato.
Era il fabbro che distava
poco poco la mia casa
che assorbiva i suoi rumori.
Ma ce n’eran di graditi
che ascoltar mi consolavano.
Le pianelle di mia madre:
il suo canto molto raro
che si percepiva appena.
Il rientro di mio padre
quando era notte fonda
mi metteva tanta pace.
Non serviva calendario
per il cambio di stagione.
Lo svolazzo nel cortile,
il canto acuto del pavone,
molto esatto e puntuale
campagnolo meteorologo,
poi, si subiva un temporale.
Quei rumori già remoti
m’hanno trambustato i sensi.
Senza lagne, se potessi
e se mi fossero concessi
farei paghi i desideri.
Mery Turcato
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