Il giardino dei poeti – “Testamento dell’anno vecchio”
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“ SONO STANCO…TESTAMENTO DELL’ANNO VECCHIO.”
Sono stanco… non mandatemi, vado via da solo,
ho consumato il mio tempo, a dire la verità
non sono allegro, se penso com’è andata.
Ogni anno, quando arrivo sono giovane, bello,
ma l’uomo non è mai contento;
che io porti sole, pioggia, nebbia o vento,
si lagna a sfinimento.
Qualche volta le ho dato una lezione,
ma lui, non vuol sentir ragione,
non capisce che sono amico della natura.
Mi piace il verde delle piante, il monte, il mare,
mi do un gran daffare per accontentare tutti,
ma non sopporto le provocazioni.
Se vedo tagliare i boschi mi sento senza piedi,
se cementano le rive mi sento soffocare,
mi sento così stretto, persino l’acqua di un canale
si mette a borbottare.
Se porto neve o ghiaccio, mi mandate a sciare,
uomini, uomini… siete una frana.
Cercate di star buoni, dite ai vostri governanti
di avere meno vizi, perché i capricci
portano alla rovina.
E vo’ a pensare a chi ha già le noie dell’età,
credetemi, sono sincero, arriva per tutti,
sia belli che brutti, serve dare un taglio e dire basta.
E che la nuova generazione si faccia su le maniche,
con un po’ di fortuna… la forza non manca,
già conoscono la storia, si dovranno regolare:
il passo non si fa più lungo della gamba.
Vi ha detto quasi tutto, ora, per non sentirmi dire
che sono diventato vecchio e arrugginito,
vorrei lasciarvi un poca di armonia,
non sprecatela, dosatela con parsimonia
cercate di volervi bene, tenete stretta la speranza.
Ricordatevi che il cielo vi aspetta,
Lui dà la paga giusta, senza imbrogliare nessuno.
Ah, mi stavo dimenticando, una raccomandazione:
attenti che i botti non vi lascino senza mani,
con l’anno nuovo dovrete farvi su le maniche
e lustrare la mente, che le idee siano chiare,
specie se dovrete andare a votare.
Sono stanco, lo ripeto, vado via,
in fede mia ho fatto, quello che mi è stato concesso,
ora, sotto a chi tocca, la vita non è un gioco,
bisogna aver rispetto anche dei vecchi,
loro, sono un libro aperto./ Vorrei lasciavi la pace,
ma lei sta in un paese che non conosco il nome;
cercatelo senza stancarvi: ha una medicina che guarisce il mondo,
che rimarrà rotondo a scapito di chi lo vuol far quadrare.
Mery Turcato.
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