Il mistero della preghiera
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Il mistero della preghiera
Noi, abituati a considerare le vie di Dio col nostro stupido sguardo, crediamo quasi che Egli agisca a capriccio come potremmo fare noi. Invece tutto è ordine ammirabile di giustizia e di misericordia nelle vie del Signore. Colui che ha misurato l’atomo con una precisione che stordisce la povera scienza umana, Colui che ne ha ordinato gli elettroni, i protoni, i neutroni come sono ordinati i Cieli, Colui che ha ordinato gli astri con leggi precise e che ha riempito la creazione di stupendi ricami matematici in ogni suo movimento, in ogni vita, in ogni corpo, non può agire a caso o a capriccio nelle altissime sfere della sua Provvidenza ed è assurdo il supporre che nel campo dello spirito, il più alto di tutti, vi regni il capriccio e l’anarchia; tutto invece vi è ponderato, vi è misurato con esattezza e precisione.
Esaminiamo, per es., quello che avviene più comunemente nella nostra vita: noi siamo colpiti da sventure e ci sembra che siamo colpiti ingiustamente; è un errore. In realtà noi paghiamo un debito e lo paghiamo con una percentuale minima, perché la misericordia divina ha raccolto intorno a noi tutti quei tesori dei quali è ricca la Chiesa, ed ha controbilanciato il nostro debito. Si può dire che tutti i nostri pagamenti sono fallimenti concordati all’uno per cento ed anche meno, sono pagamenti effettuati non per distruggere le attività, ma per dare loro la possibilità di ripigliarsi.
Noi preghiamo e ci sembra di ottenere poco o di non ottenere nulla, diciamo subito che Dio non ci ascolta e che i Santi sono sordi. È un’empietà; non è vero. Noi non teniamo conto del nostro passivo che grava sulla preghiera. Se tu vai a vendere una casa ipotecata per novanta milioni di lire e la vendi per cento, ne incassi dieci: è fallita la tua vendita? No, ma i novanta milioni di lire sono andati per l’ipoteca e ti hanno liberato dal sequestro.
Ogni nostra preghiera è ipotecata, e come! Ecco, tu attendi una grazia, pensi che una preghiera sia efficace, per es., i quindici sabati alla Madonna, le reciti con fervore, ma non ottieni nulla. Ripeti la pratica e non ottieni nulla; la ripeti ancora ed hai solo una parte della grazia. Amico, non ti turbare; guarda i tuoi debiti: hai fatto quindici Comunioni, è vero, ma quante ne avevi tralasciate prima? Hai pregato, ma quante preghiere dovevi riparare? Anche se non avevi debiti di questo genere, quante durezze col prossimo tuo reclamavano la riparazione, quante miserie intime e nascoste d’impurità gridavano al Signore, stridevano nel placido campo della grazia, come stride l’acqua nell’olio bollente! Tu non te ne accorgi, ma tante volte quel peccato turpe della gioventù non è ancora saldato, la tua preghiera lo salda, ma non è sufficiente a dare il prezzo della grazia, e perciò è necessario che tu la ripeta.
Don Dolindo Ruotolo
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