Il Purgatorio nelle rivelazioni dei Santi – 71
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Un altro privilegio che vediamo riservato a non pochi Santi è quello di poter liberare molte anime nel giorno del loro ingresso in Paradiso, il che ci è attestato in modo speciale dal fatto di frate Egidio, uno dei primi dodici discepoli di S. Francesco, il quale nel giorno in cui morì ebbe dal Signore, in compenso delle sue virtù, la grazia di liberare la maggior parte delle anime che si trovavano in quel momento in Purgatorio, e portarle con sé in cielo (Vita B. Egidii apud Boll.).
Lo stesso si legge di S. Giovanni di Nivelle, canonico della cattedrale di Liegi nel Belgio ; anzi riferisco qui i particolari del fatto perché mi sembrano importantissimi (Catimpé, Apum, lib. II, e. 31, n. 5). Un sacro oratore pieno di zelo e carità, mentre un portiamo qui i particolari del fatto perché ci sembrano da una donna nota pei suoi cattivi costumi, la quale sciogliendosi in lacrime, ad alta voce gridava : “Padre, confessatemi, confessatemi.
“Fra lo stupore generale del popolo il predicatore la esortò a calmarsi e ad attendere la fine della predica; tacque ella infatti, ma dopo pochi istanti ecco tornar di nuovo ad esclamare: “Abbiate pietà di me disgraziata peccatrice e concedetemi l’assoluzione de’ miei enormi peccali. – Impostole nuovamente silenzio, ella sedette, ma poco dopo esclamò : “Non tardate, Padre mio, ve ne supplico; il dolore de’ miei peccati mi dilania ed io me ne muoio.
Ed in così dire cadde stesa sul pavimento e spirò. Il predicatore desolato e pentito per non aver dato ascolto immantinente a quell’infelice, esortò i suoi uditori stupefatti ad unirsi a lui in preghiera per scongiurare la divina misericordia ad aver pità di quell’anima ed a fargli conoscere in quale stato si trovasse all’altro mondo.
Ed avendo egli a tal scopo digiunato per tre giorni continui, in capo alla terza notte la defunta gli apparve col volto luminoso e sorridente, dicendogli : “Io sono la peccatrice morta in chiesa, per la quale tu hai pregato e fatto pregare, e me ne vado ora libera dalle pene che mi ero meritate per le mie innumerevoli colpe, perché essendo oggi passato di vita il servo di Dio Giovanni Nivelle, canonico di Liegi, il Signore gli ha concesso la grazia di poter liberare dopo morte molte anime del Purgatorio, fra le quali io pure sono stata compresa.
Il predicatore affrettatosi a scrivere a Liegi per assicurarsi della verità del fatto, seppe dai canonici di queIla cattedrale che precisamente in quel giorno, in cui aveva detto la defunta, era spirato il servo di Dio Giovanni di Nivelle.
Padre Pietro Louvet
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