Il Silenzio del sabato Santo
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Dio tace. Ora si esprime solo l’Amore, anche per chi non comprende. Dio tace e contempla Lui stesso l’Amore non amato. Dio tace. E chissà che una lacrima non gli solchi il viso… Il Figlio ha amato fino alla morte e ha amato proprio coloro che Gli erano stati donati dal Padre, a prescindere dalla loro discutibile bellezza. Non è quella bellezza che interessa a Dio, perché dal Suo cuore sgorga inesauribile la misericordia…
Ora si tratta di mettersi in gioco, da ‘amati’.
Ed è in questo silenzio di Dio che lo sguardo si fissa sulle piaghe di Gesù, ognuna delle quali dichiara il Suo amore, come se il tradimento non fosse mai avvenuto, come se non si fosse mai rinnegato. L’Amore non è cambiato mai.
Il Corpo massacrato da violenza inaudita, il Sangue che scende ancora quasi a voler irrigare l’aridità della terra, il rumore dei colpi che hanno ucciso, traforano l’udito e interrogano il cuore. Dio tace perché spera che l’uomo Gli parli, perché, se è pronto, risponda a tanto amore. Non sia l’ emozionalità a proferire parola, ma la vita. Non siano le cose imparate, ma la testimonianza. Non i sentimenti, ma la fede. Dio tace perché ha dato tutto ciò che poteva.
…e il tempo che divide dal terzo giorno sembra rallentare inesorabilmente, perché maturi in ogni creatura il desiderio di correre a perdifiato al Sepolcro….. Sarà vuoto. È certezza.
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