Importanza della nostra vita nei fini di Dio 3/3
Questo articolo è stato già letto929 volte!
Gesù Cristo è la vita, la verità e la via; io sono il quadrante che segna la manifestazione di questa vita in me. Gesù Cristo solo vale, ed io nella mia vita non fo che esprimere o positivamente o negativamente la grandezza della sua vita.
Noi siamo come un barometro: quando la sua lancetta si sposta verso la tempesta; sembra un disappunto, perché si è contratto il piccolo filamento che forma l’anima del barometro. Quel piccolo spostamento appartiene al barometro, ma segna qualche cosa di colossale. Solleva lo sguardo in alto: vedrai le nubi oscure addensate nel cielo, ed ogni tanto un lampeggiare sinistro… Un cupo rimbombo ti assorda…, è il fulmine che cade… Scroscia la pioggia, inonda i campi, soffia il vento terribile, e tutto questo è segnato dal disappunto del barometro, dalla sua contrazione.
Così quando si dilata e segna il bel tempo, quel movimento segna sul piccolo quadrante il sole splendente, l’azzurro del cielo, il pacifico corso delle cose.
Chi può disprezzare la vita nostra, che raccoglie tanti misteri di amore, e che è piena di tanta attività? È un errore pericoloso il considerare nella vita soltanto il nostro tornaconto particolare.
Un sofferente non è un infelice, è uno che è più attivo di tutti: o è un santo, ed allora rappresenta l’operaio che lavora per avere la sua giornata e per glorificare il suo padrone; o è un perverso, ed allora rappresenta la bruttura del male, ed il fermentare di chi si separa dalla pianta viva e cade nell’acqua appantanata dove marcisce. Sta in nostro potere impedire questa fermentazione: basta unirsi a Gesù Cristo vivente.
Un bambino che nasce macilento, e magari tisico, è sempre una vita preziosa e raccoglie sempre un’anima immortale, predestinata all’eternità. Impedire quella vita o stroncarla, è un inaudito delitto. Bisogna raccogliere anche gli ultimi palpiti di questa vita preziosa, come si spreme l’oliva nel torchio. Un morente a cui si prolunga la vita di un minuto, rappresenta un uomo che compie la sua missione e suona gli ultimi rintocchi delle ore che gli furono assegnate per glorificare Dio nella felicità eterna.
Prostriamoci innanzi a Dio con grande riconoscenza, perché ci ha dato la vita! Noi non siamo abbandonati o soli, o reietti; su di noi veglia l’amor suo; e sappiamo di fede che tutto è per il nostro bene. Anche un’amarezza, un dolore, un’angoscia, un’incertezza, dobbiamo accoglierla come un tesoro di Dio. Egli ci è Padre, e noi siamo sue creature!
E quando ci assale il tedio, e tutto par che ci vada male, allora, proprio allora la nostra vita è gettata nel fuoco della Passione di Gesù Cristo per essere fusa e modellata in Lui. Raccogliamoci con Lui nel tedio dell’Orto degli ulivi, nell’amarezza della Passione, e prepariamoci ad essere con Lui glorificati.
Vener. Don Dolindo Ruotolo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.