La Comunità Cenacolo contro la droga
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La Comunità Cenacolo di Madre Elvira per vincere la droga
“La roba” è una brutta bestia, “una trappola mortale” che uccide un po’ alla volta: distrugge gli organi, brucia il cervello, riduce la persona ad una larva umana.
A volte basta un momento di debolezza, il desiderio di un’evasione e si finisce col diventare tossicomani.
Chi ci cade finisce col perdere la dignità, diventa bugiardo, ladro e, prima o poi, anche delinquente: quanti sono i drogati che, per procurarsi “la roba” diventano scippatori? Quanti i rapinatori? E non è forse vero che i drogati, per potersi permettere “la dose” diventano anche spacciatori contribuendo, così, alla rovina di tanti altri?
Quando si è caduti in quella spirale è terribilmente difficile venirne fuori anche perché chi è divenuto dipendente dalle “sostanze” non riesce più a farne a meno. Si perde ogni volontà, si spegne ogni entusiasmo.
A volte basta un momento di debolezza, il desiderio di un’evasione e si finisce col diventare tossicomani.
Chi ci cade finisce col perdere la dignità, diventa bugiardo, ladro e, prima o poi, anche delinquente: quanti sono i drogati che, per procurarsi “la roba” diventano scippatori? Quanti i rapinatori? E non è forse vero che i drogati, per potersi permettere “la dose” diventano anche spacciatori contribuendo, così, alla rovina di tanti altri?
Quando si è caduti in quella spirale è terribilmente difficile venirne fuori anche perché chi è divenuto dipendente dalle “sostanze” non riesce più a farne a meno. Si perde ogni volontà, si spegne ogni entusiasmo.
Allora si deve parlare di sentenza senza appello?
In verità la speranza esiste – ed è reale – ma richiede una decisione autentica. Bisogna prendere coscienza della propria (miserevole) condizione e dire: “basta!”. Per arrivare a fare questo però ci vuole aiuto perché da soli sarebbe praticamente impossibile. Un familiare, un parente o un amico deve mettersi al fianco del tossicodipendente per incoraggiarlo e sostenerlo nella decisione. A questo punto si rende necessario l’ ingresso in una comunità terapeutica e, in Italia, ce ne sono molte, più o meno buone.
Io ho avuto modo di visitare più volte la “Comunità Cenacolo” fondata da Madre Elvira, una suora veramente straordinaria, capace di entrare nel cuore di ognuno dei giovani della Comunità. Quei giovani lei li considera suoi veri figli, li tratta come tali e loro, molto affettuosamente, la chiamano “mamma”. Ho visto molti giovani, impegnati in varie attività, lavorare con impegno ed entusiasmo, li ho visti cantare e suonare come angeli, li ho ammirati mentre erano assorti nella preghiera comunitaria e dai loro volti traspariva una grandissima fede, ancora li ho visti a tavola mentre gustavano la pietanze, che alcuni di loro avevano preparato, conversando allegramente. Il clima di amicizia e di fraternità che si respira in quel luogo è veramente straordinario: sono sentimenti che difficilmente si riscontrano altrove.
La stragrande maggioranza dei giovani che entra nella Comunità Cenacolo viene stupendamente recuperata ed è in grado di ritornare alla vita ordinaria con cuore nuovo e spirito nuovo. Si ha notizia di molti giovani che si fidanzano e si sposano: La rivista della Comunità pubblica spesso le foto di quelle unioni. Sono matrimoni così felici da diventare esempio per gli altri.
Le Comunità di Madre Elvira (per ragazzi e per ragazze) si sono diffuse in tutto il mondo: dalla Russia a Buenos Aires, dalla Croazia al Messico ed al Perù, dall’Europa al Brasile ed agli Stati Uniti. La Sede centrale si trova in provincia di Cuneo (Saluzzo) ed è contattabile tramite e-mail (info@comunitacenacolo.it), per telefono (0175 46122) oppure via fax (0175 476369). La Comunità di Suor Elvira è presente in molte Regioni d’Italia: Piemonte, Lombardia, Romagna, Marche, Puglia… Io consiglio a chiunque ne abbia l’occasione di recarsi a visitare una di quelle case: Sono certo che ne rimarrà edificato.
Don Manlio
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