La crisi economica è finita ma noi la sentiamo ancora di più – Queste le ragioni
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Da alcuni mesi a questa parte le affermazioni più ricorrenti che ascoltiamo ai giornali, specialmente quelli economici, è: “la crisi è finita, siamo in netta ripresa!” Non mancano, in tal senso, interventi del nostro premier Berlusconi, del Ministro dell’Economia Tremonti e di tanti altri soggetti ed enti preposti proprio a controllare il “termometro” dell’economia. Allo stesso modo, sono ancor più ricorrenti tra i cittadini, sentimenti del genere “crisi finita??? Ma sono impazziti!!! Qui va sempre peggio”. Paradossalmente, anche se le due cose sembrano nettamente contrapposte, sono effettivamente entrambi reali e in questo editoriale cercherò di spiegarlo in termini visivi.
Prendiamo un esempio. Tutti noi conosciamo il principio di fisica idraulica secondo cui, grazie alla forza di caduta, l’acqua produce una pressione che le consente di scendere e risalire (più volte) sempre raggiungendo il livello massimo di partenza (Pascal). Anche l’economia può essere misurata con un criterio simile all’andamento dell’acqua. Naturalmente l’economia non si muove all’interno di un canale ma all’interno di un grafico cartesiano che gli addetti ai lavori chiamano “trend”. La parola trend, in economia, esprime graficamente l’andamento di una grandezza economica in un determinato periodo. Facciamo un esempio per capirci: Se noi volessimo conoscere come si è mosso negli ultimi 10 anni la grandezza economica “ricchezza” del nostro paese dovremmo tirare due righe perpendicolari tra di loro (piano cartesiano). Sulla l’asse y (linea “verticale”) indicheremo i valori che quantificano la ricchezza (es. cifre, percentuali, ecc.), sull’asse x (linea “orizzontale” indicheremo i valori che esprimono lo scorrere del tempo (giorni, mesi, anni, ecc.). Nel caso che prendiamo ad esempio, quindi dobbiamo mettere sull’asse y i valori in € che quantificano la ricchezza e sull’asse x i dieci anni che vogliamo analizzare. A questo punto uniamo con una curva tutti i punti di intersezione tra valore di ricchezza e periodo di riferimento ed avremo il nostro trend economico.
Il disegno non è, naturalmente il reale andamento avvenuto negli ultimi dieci anni, ma preferisco visualizzarlo così per cercare di dare più chiaramente la risposta al perché, seppure la crisi è finita, ora si sente di più. Vi faccio, innanzitutto notare, che, come nel campo idrico, è un alternarsi di curve che, in modo perpetuo, salgono e scendono con la stessa intensità, anche l’economia, in una situazione di “perfetto equilibrio” dovrebbe disegnare su di un grafico trend un altalenarsi perfetto (o quasi) di salite e discese, si perché come per l’andamento dell’acqua, anche quello dell’economia sfrutta la forza della caduta. La storia economica ci ha lasciato alcune statistiche in eredità, per le quali in equilibrio economico, se si riscontra una caduta del 40% in un anno, l’anno successivo si avrà una ripresa economica del 40%, (vedi andamento del disegno dal 2000 al 2002) se la caduta dura 2 anni per un totale del 60% nei due anni successivi, più o meno, ci sarà una ripresa pari all’incirca al 60%, proprio per ripristinare il livello “ottimale” di “equilibrio” dell’economia (vedi andamento del disegno tra il 2002 e il 2006). Avrete di certo notato, infatti, che come per un acquedotto, la caduta del 2000-2001 ha generato una salita di pari intensità tra il 2001 e 2002, così come una caduta più profonda tra il 2002 e il 2004 ha generato una risalita di pari intensità tra il 2004 e 2006, chiaramente, ribadisco che sono valori e dati inventati solo per chiarire meglio il concetto di andamento del trend.
Dott. Francesco Galardo
Economista – Consulente aziendale
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