La Divina Rivelazione
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La Bibbia
La Sacra Scrittura è il frutto della divina rivelazione. Dio vuole stabilire un rapporto di comunione con l’uomo il quale, sebbene peccatore, resta sempre e comunque la sua creatura prediletta. Esistono più forme di rivelazione: Cosmica (o naturale), storica, profetica, cristica.
Nella rivelazione ”cosmica” si evidenzia l’atto creativo dell’Altissimo che attraverso la visione della natura permette una prima conoscenza di Sé. Osservando la grandiosità del creato, la sua bellezza ed armonia, l’uomo onesto può riconoscere la mano di Dio e comprendere la sua bontà e la sua provvidenza. San Paolo Apostolo afferma “…fin da quando Dio ha creato il mondo, gli uomini con la loro intelligenza possono vedere nelle cose che Egli ha fatto le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua natura divina” (Rm 1, 20). Nel libro dei Salmi si legge: “I cieli proclamano lo gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle Sue mani” (Sal 19, 2).
C’è poi una rivelazione, cosiddetta “storica”, che riguarda le vicende del popolo di Israele: partendo dalla chiamata di Abramo con la promessa di una terra bellissima e di un popolo sterminato, procede con la schiavitù in Egitto, la liberazione per mezzo di Mosè e la Legge della sacre Tavole, la deportazione in Babilonia e le tante altre vicende attraverso le quali il popolo eletto comprende chi è il Signore e quale rapporto straordinario intercorre fra loro (“…come un giovane sposa una vergine, ti sposerà il tuo creatore; come gioisce lo sposo della sua sposa così il tuo Dio gioirà di te” (Is 6, 25).
Esiste anche una rivelazione di natura “profetica”: questa si esprime attraverso la “mediazione” di alcuni uomini ispirati da Dio che riferiscono agli altri le parole stesse che il Signore ha detto loro. La rivelazione profetica è presente e segna i momenti più salienti della storia del popolo di Israele. L’accettazione o il rifiuto della Parola profetica da parte degli israeliti equivale all’accettazione o al rifiuto di Dio stesso.
La rivelazione più alta e più perfetta è quella, cosiddetta, “cristica”. Nel mistero dell’Incarnazione, La Parola divina si fa carne e si manifesta attraverso le espressioni e le opere di Gesù Cristo. Nelle parole del Vangelo la Rivelazione diventa completa e definitiva perché attraverso Gesù, Dio dice alle genti tutto ciò che egli intendeva comunicare all’umanità. Gesù rivela agli uomini il sublime mistero del Dio uno nella natura e trino nelle persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. Ovviamente la capacità linguistica dell’uomo non è in grado di esprimere la pienezza del mistero ma è comunque una conoscenza di enorme importanza perché introduce l’uomo nell’intimità di Dio.
La rivelazione è alla base della fede perché Dio, attraverso la persona del Figlio comunica agli uomini il suo progetto di salvezza. All’uomo inquinato dal peccato il Signore offre una nuova alleanza, lo invita alla riconciliazione con Lui, gli dimostra la grandezza del suo amore che vuole la salvezza e la felicità della sua creatura prediletta. La piena realizzazione del progetto di Dio si avrà alla fine dei tempi quando Dio sarà tutto in tutti (Gv 16, 13) ma la rivelazione rappresenta comunque il cardine della storia dell’umanità perché comporta la risposta alla domanda essenziale dell’uomo che vuole entrare in rapporto con Dio. La rivelazione per altro possiede una natura che va rispettata perché anche quando Dio si svela resta sempre il carattere soprannaturale della Parola di fronte alla limitatezza della mente umana.
Don Manlio
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