La preghiera attira le grazie
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La preghiera è la grande attività di un’anima; è lo spiritualizzarsi dell’anima in un volo che la congiunge con Dio, e che, secondo il grado di questa congiunzione, le attira le misericordie e le grazie. Dio non è per nulla avaro dei doni suoi, Egli anzi non va cercando che di diffonderli. Se fosse stato avaro dei doni suoi non avrebbe diffuso la sua bontà con la creazione di tante innumerevoli creature. La esuberanza di vita, di esseri, di meraviglie che sta nella creazione, sta e deve stare molto più nel campo della grazia, dove la diffusione della bontà e dell’amore di Dio è immediata, è sublime. In questo campo, la sapienza di Dio non si diffonde organizzando un piccolo essere creato, un mondo, un astro, ma si diffonde in una luce interiore, che si rivela all’intelletto umano che rimane come faro perenne nel patrimonio delle verità rivelate che possiede la Chiesa; che si concentra in certe anime in una maniera speciale, in una luce interna, come la luce di un faro si concentra in un punto per il riflettore. L’anima allora vive della verità, la ritrova nell’anima sua, perché questa luce divina le dà la convinzione profonda della verità che vede; gliene dà la persuasione, il diletto della sua armonia e la vita.
Nel campo della grazia Dio non desidera che effondersi, poiché per questo ha creato la creatura intelligente e libera, e l’ha elevata. Egli non deve avere che la comunicazione con la sua creatura, per beneficarla così. Ora la preghiera stabilisce con Dio questa comunicazione perché vince la inerzia umana, e mette la creatura in una condizione di spiritualità più o meno alta, a seconda del grado della preghiera.
Questo grado di elevazione porta l’anima in varie sfere della Provvidenza di Dio, ed essa ha quindi dalla sua preghiera un bene proporzionato, non già alla sua domanda, ma alla sua elevazione spirituale. Questa verità è stata spesso ignorata, figlie mie, e per questo si sono detti tanti errori sulla Provvidenza di Dio, per questo si sono avuti tanti disinganni nella preghiera! In Dio tutto è ordine ammirabile, tutto è armonia! Quando gli infermi domandavano a Gesù la guarigione, Gesù domandava loro: «Credete che io possa farvelo?». La stoltezza odierna ha creduto che Egli esigesse questo, per rendere possibile la sua suggestione; invece Egli lo faceva per rendere più spirituale colui che domandava la grazia. L’infermo domandava con un interesse tutto materiale, e rimaneva quindi materiale, non si elevava fino alla Provvidenza di Dio. Gesù gli faceva fare un atto di fiducia nella sua divina potenza; la preghiera allora acquistava un carattere più spirituale, la potenza divina raggiungeva per questo l’infermo e lo guariva. Per questo Gesù disse: “Domandate prima il Regno di Dio”, “Domandate nel mio nome. Abbiate fede”. Sono tutte espressioni che vi fanno intendere la necessità di mettersi, pregando, in una sfera superiore, di elevarsi, di spiritualizzarsi per poter raggiungere la Provvidenza di Dio nei vari gradi della sua amorosa diffusione.
don Dolindo Ruotolo
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