La santità sulla terra
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Un amico mi confidava che guadagna molto ma a casa sua i soldi non bastano mai perché la moglie ha la mania dei vestiti firmati, dei negozi di lusso. Ed era ancora più preoccupato perché la figlia di tredici anni cominciava a seguire la scia della madre. Mi diceva che per salvare la situazione è costretto a economizzare di nascosto. Ho toccato con mano la disperazione di tanti capofamiglia che sono costretti a ridursi a macchine per produrre soldi.
In questi casi poi l’affetto spesso è deficitario nei confronti dell’interesse e portare avanti una famiglia diventa affare molto serio. Mi diceva anche che la moglie è distante da lui affettivamente e lo rifiuta come marito. Ho visto in lui diverse stazioni della Via Crucis: Gesù deriso, calpestato, disprezzato, sfruttato, malmenato …
Un altro marito mi ha detto che sua moglie è bipolare, passa dall’esaltazione alla depressione. Quando sta male lo caccia via di casa e lo costringe ad andarsene. Poi lo ricerca e in seguito lo allontana. E lui è sempre con le valigie in mano a fare avanti e indietro.
A volte noi ci scandalizziamo – giustamente – di fronte allo sfruttamento delle donne per motivi sessuali, a tutto ciò che avviene per le strade di questo mondo ma se guardiamo dentro le mura domestiche dobbiamo prendere atto che c’è anche lo sfruttamento e la sofferenza degli uomini.
Spesso sono cacciati via di casa dalle mogli e si riducono a una vita grama, a lavorare per mantenere moglie e figli. A volte le mogli lavorano in nero per costringere i mariti a mantenerle. Altri volte i mariti lavorano in nero per non mantenere le mogli.
Ma in tutte queste tragedie, violenze, ripicche e capricci noi ministri di Dio cogliamo anche tanta santità, tanta virtù. Sono i santi anonimi, sconosciuti e nascosti, i martiri della famiglia e della morale. Penso che anche il Signore ha una misericordia speciale per tutti coloro che soffrono sulla loro carne il bene della famiglia, che si sacrificano e vivono la loro passione e la loro croce quotidiana. Fanno parte della schiera dei nuovi crocifissi, con una croce invisibile e terribilmente pesante, la croce di una vita e di ogni giorno.
Possono capire e spiegarci la Parola di Gesù: Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.(Mt 16, 24)
Essere umiliati negli affetti, nella carne, nella dignità, nella vita familiare e coniugale.
Essere ridotti a niente, non valere, non essere considerati, non aver valore.
Essere valorizzati solo per la produzione e il rendimento, come un bene materiale.
Essere ridotti a cosa, materia, merce, denaro, interesse …
In questo marasma noi troviamo respiro solo nella Parola di Dio: Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi (Sl 8, 6 – 7). Proclamiamo la nostra fede nella santità eterna e attuale di Dio e la nostra fede nella santità in sé e nella santità di tanta povera gente che vive accanto a noi, non solo la santità pura, sperimentata dei santi collocati nelle nicchie. Ma direi la santità imperfetta, grezza,di tanti peccatori incoscienti di convivere, di essere portatori di briciole, frammenti, spezzoni di santità.
Mi capita di contemplare nei “peccatori” una santità intrisa di peccato e un peccato intriso di santità. Il mio cuore si allarga quando scopro raggi di luce nelle tenebre, angoli di purezza nell’impurità. Penso che il nostro compito di credenti sia quello di scoprire riflessi della santità di Dio anche negli angoli più bui della terra, nei luoghi di perdizione e nel cuore dei “peccatori”.
Non sempre è facile distinguere nettamente, tagliare col coltello peccato e grazia, santità e perdizione. A volte si mischiano e si confondono ma noi credenti dobbiamo sviluppare la sensibilità di cogliere il bene dovunque si trovi.
La Redazione
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