La vita delle monache di clausura
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La clausura, mezzo ascetico d’immenso valore, è particolarmente adatta alla vita integralmente ordinata alla contemplazione. Essa costituisce un segno della custodia santa di Dio per la sua creatura ed è, d’altra parte, forma singolare di appartenenza a Lui solo, perché la totalità caratterizza l’assoluta dedizione a Dio. Si tratta di una modalità tipica e adeguata di vivere il rapporto sponsale con Dio nell’unicità dell’amore e senza indebite interferenze né di persone né di cose, in modo che la creatura, intenta e assorta in Dio, possa vivere unicamente a lode della sua gloria.
La contemplativa claustrale adempie in sommo grado al primo Comandamento del Signore: « Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze, con tutta la tua mente », facendone il senso pieno della sua vita e amando in Dio tutti i fratelli e le sorelle. Ella tende alla perfezione della carità scegliendo Dio come « l’unico necessario », amandolo esclusivamente come il Tutto di tutte le cose, compiendo con incondizionato amore per Lui, nello spirito di rinuncia proposto dal Vangelo, il sacrificio di ogni bene, ossia « rendendo sacro » a Dio solo ogni bene, perché Lui solo dimori nel silenzio claustrale riempiendolo con la sua Parola e la sua Presenza e la Sposa possa veramente dedicarsi all’Unico, « in continua preghiera e intensa penitenza » nel mistero di un amore totale ed esclusivo.
Il monastero, situato in luogo appartato o nel cuore della città, con la sua particolare struttura architettonica, ha appunto lo scopo di creare uno spazio di separazione, di solitudine e di silenzio, dove poter cercare Dio più liberamente e dove vivere non solo per Lui e con Lui ma anche di Lui solo. E necessario perciò che la persona, libera da ogni attaccamento, agitazione o distrazione, interiore ed esteriore, unifichi le sue facoltà rivolgendole a Dio per accoglierne la Presenza nel gaudio dell’adorazione e della lode.
La contemplazione diviene la beatitudine dei puri di cuore. Il cuore puro è lo specchio limpido dell’interiorità della persona, purificata e unificata nell’amore, in cui Dio si riflette e dimora; è come un cristallo terso, che investito dalla luce di Dio ne emana lo stesso splendore.
Raccolta dalle cose esterne nell’intimità dell’essere, purificando il cuore e la mente mediante un serio cammino di preghiera, di rinuncia, di vita fraterna, di ascolto della Parola di Dio, di esercizio delle virtù teologali, la monaca è chiamata a conversare con lo Sposo divino, meditando la sua legge giorno e notte per ricevere in dono la Sapienza del Verbo e diventare con Lui, sotto l’impulso dello Spirito Santo, una cosa sola.
Verbi Sponsa
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