La vita interiore
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Quando la nostra vita interiore s’è talmente rilassata da darci quasi l’impressione della paralisi spirituale, ricorriamo a Maria; Ella è il nostro ultimo rifugio.
Chi prega dopo un lungo periodo di inerzia è come un infermo che ha le membra intorpidite; le muove ma non le sente, e gli sembrano morte; ma egli ciò nonostante le muove, e si trascina anche sulle gambe addormentate, benché gli diano un fastidioso formicolio, perché sa che così ne riprende a poco a poco l’uso.
Quando l’anima è sommersa nell’inerzia, deve pregare la Madonna, anche senza gusto, anche stentatamente; sentirà a poco a poco una leggera corrente di soave dolcezza che le ridarà l’apprezzamento dei beni soprannaturali e che la farà correre al campo di Dio, per spigolarvi la misericordia, la resurrezione, la vita, il conforto e la pace.
Don Dolindo Ruotolo
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