La vocazione è un dono di Dio
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Le circostanze nelle quali furono chiamati i primi apostoli sembrano accidentali, eppure erano particolari disposizioni di Dio che ci fanno intendere come siamo chiamati anche noi nelle vie del Signore.
Andrea e Giovanni, sentendo chiamare Gesù Agnello di Dio, lo seguirono per parlargli nella casa dove abitava; quella visita fu il primo anello dell’incomparabile grazia dell’apostolato. Andrea s’incontrò col fratello Simone, e gli annunciò di aver trovato il Messia, conducendolo egli medesimo da Gesù. Filippo fu chiamato direttamente da Gesù con una parola energicamente precisa: Seguimi, ed egli lo seguì senz’altro. Natanaele fu chiamato da Filippo, e seguì l’invito a stento e con un senso di prevenzione che si dileguò, poi, innanzi alla luce che gli venne dalle parole stesse di Gesù Cristo.
Tutto era disposto dalla Provvidenza, e tutto sembrava naturale e normale.
Così sono chiamate le anime ad una particolare missione o vocazione: una parola di fede ascoltata da un’anima buona e accettata con umiltà, una visita a Gesù Sacramentato fatta con vero amore può determinare nell’anima un indirizzo nuovo di grazia. Il Signore si può servire dell’amore fraterno per indurre un’anima a seguirlo, può servirsi di una parola di amicizia, come fece Andrea con Simone e con Natanaele, e può chiamare con un’ispirazione diretta, come fece con Filippo.
Tacciare di fantasia una vocazione religiosa determinata dall’esempio o dall’invito di un fratello o di una sorella, tacciare di superficialità una vocazione determinata da una parola amica, e credere segni di nessuna vocazione le prime difficoltà che l’anima oppone alla grazia, è completamente falso.
La vocazione sacerdotale o religiosa a volte è come una di quelle sementi campestri che vengono portate dal vento sui ruderi di un edificio e, alle prime piogge, si schiudono e danno il loro fiore. Pretendere che tutte le vocazioni siano frutto di calcolo spirituale o di ponderazione umana e naturale significa ridurre una delicata funzione di grazia soprannaturale alla scelta di un mestiere o di una professione di proprio gradimento.
La vocazione è un dono di Dio, e si possono benissimo invitare i giovanetti e le giovanette a dissodare le loro anime e vedere se vi alligna, poi, il germe di una vocazione vera mandata da Dio.
Non siamo tutti chiamati alla perfezione? E non è un vantaggio incamminarsi per la via del Cielo?
don Dolindo Ruotolo
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