Le poesie di Mery Turcato – A causa di un gioco
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Appartenevo ad un rotolo
di carta crespa, gialla,
diventai vestito.
Ornai il corpo ad una bambola
fatta con la celluloide,
che a ruota avea la gonna
larga e infiocchettata.
Fui nobile, ben rimirata
sopra un letto grande,
con veli e baldacchino.
A causa d’un gioco prepotente
mi ritrovai deposta in una scansìa,
assieme alle cose più sgualcite
quasi da buttare via.
Mi sarei messa a piangere,
ma non avevo lacrime,
la polvere sciupava il mio colore.
Un dì mi sentii osservare:
mio Dio è finita, fammi
goder la vita ancora un poco.
Addio vestito, strappato, bistrattato,
tagliato e ritagliato, mi ritrovai
attanagliato in un sacchetto
trasparente, tra miriadi
di pezzetti a colori,
che avevano la voglia di far festa.
Finii nelle mani del tutore
dei parrucconi che tenevan testa
ai carri mascherati di una via.
A manciate iniziammo a svolazzare
ci intrufolammo tra i capelli al vento,
finendo sotto i piedi della gente.
La vita da coriandolo è breve
sì, ma quanto vale…
fosse solamente, per far felice un bimbo
l’ultimo dì di carnevale.
Mery Turcato
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