Libia: sale il numero di cristiani arrestati
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Nelle ultime settimane la Libia è tristemente protagonista della cronaca per i numerosi casi di arresti di cristiani.
Solo qualche giorno fa a Benghazi un uomo, cristiano libico, è stato arrestato da alcuni ufficiali dell’Amministrazione Generale per l’Investigazione Criminale.
L’accusa, pretestuosa come spesso accade, è quella di proselitismo attraverso i social media e di denigrazione dell’Islam.
La cosiddetta Costituzione provvisoria libica del 2011 dichiara che l’islam è la religione della Libia e che la fonte principale della legislazione è la legge islamica (sharia). Questa carta provvisoria non parla esplicitamente della conversione, tuttavia: “Abbandonare l’islam è totalmente inaccettabile per gran parte dei libici”, afferma apertamente il “Libya Herald”.
Tra l’altro, nei mesi passati svariati cristiani non-libici sono stati arrestati da differenti milizie e nessuno di loro è stato liberato finora!
È evidente che la situazione dei cristiani in Libia è molto critica e che potrebbe ulteriormente peggiorare.
La loro libertà di religione è sistematicamente disattesa e la loro scelta di fede punita con false accuse.
Anche questa realtà deve farci riflettere e spronarci a proseguire senza sosta nella nostra comune attività in difesa dei cristiani perseguitati e della loro libertà di religione in tutto il mondo.
A tutti i cristiani incarcerati ingiustamente per la loro fede va il nostro pensiero e la nostra preghiera. Spero vorrai unire anche la tua!
Silvio della Valle
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