L’Ordine sacro, detto anche Ordine sacerdotale.
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Gesù, nel corso della sua missione sulla terra, si sceglie dei collaboratori – Apostoli e discepoli – che, per tre anni, provvede a formare dottrinalmente e spiritualmente. Dopo la sua risurrezione, dovendo “tornare al Padre”, conferisce agli Apostoli un mandato sacerdotale di altissima potestà (mai, prima di allora, un sacerdote aveva ricevuto tali “poteri”): “Come il Padre ha mandato Me, così io mando voi!”(Gv 20, 21), “Vi ho scelti e costituiti perché andiate e portiate molto frutto e il vostro frutto rimanga!”, “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,18). E, per meglio far comprendere la portata del loro mandato, dice ancora: “Chi accoglie voi, accoglie Me; e chi accoglie Me accoglie il Padre che mi ha mandato” (Mt 10, 40). Gesù, dunque, istituisce l’Ordine Sacro, dando il Mandato agli Apostoli di continuare la sua missione sulla terra, diffondendo la sua Parola che porta alla fede, alla conversione, alla salvezza e amministrando i sette Sacramenti che Gesù affida loro. Un particolare Mandato è dato a Pietro che Gesù sceglie per “confermare” il Collegio Apostolico e “pascere gli agnelli e le pecore” del suo gregge.
Dal momento che molti accolgono la Parola del Vangelo, la Chiesa si accresce ogni giorno di più e gli Apostoli, da soli, non riescono più a far fronte a tutte le necessità dei fedeli; essi decidono, quindi di convocare l’Assemblea dei credenti perché scelgano sette persone “piene di Spirito Santo e di saggezza”, alle quali essi “impongono le mani” per trasmettere la potestà sacra: il gesto dell’imposizione delle mani è Segno Sacramentale che trasmette il carisma di Dio (1 Tm 4,14); mediante il segno sacramentale lo Spirito Santo “chiama, riserva per Sé, e manda per un’opera di salvezza; mediante questo Sacramento, lo Spirito rende il chiamato ad essere Segno efficace di Colui che salva. Questi sette sono i cosiddetti Diaconi, primi collaboratori degli Apostoli (Stefano, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola). Di questi, sappiamo della fraterna amicizia che li lega agli Apostoli di cui diventano assistenti e, finanche ambasciatori; si occupano, tra l’altro, dell’assistenza agli orfani ed alle vedove, predicano, battezzano, guariscono i malati, operano miracoli, praticano esorcismi, diffondono la pace e la gioia, affrontano il martirio (Cfr. Atti).
Successivamente gli Apostoli, prima di andare incontro al martirio, “impongono le mani” per trasmettere la potestà apostolica agli Episcopi (Vescovi). Questi, rivestiti della stessa dignità e potestà sacerdotale degli Apostoli, continuano la loro missione, provvedendo ad edificare il popolo di Dio: “Noi fungiamo da ambasciatori, come se Dio esortasse per mezzo nostro” (Cor 5, 20).
La Successione Apostolica, che avviene senza soluzione di continuità, è garanzia di fede e di stabilità per la Chiesa Cattolica. Questo alto Ministero può essere conferito solo a “persone fidate” (Tm 2,2), Sacerdoti di alta levatura morale, spirituale e dottrinale, con grandi capacità organizzative e comunicative. Ad ogni Vescovo viene affidata, dalla Santa Sede, una “porzione” della Chiesa Universale, ovvero una Diocesi, che Egli è tenuto a “pascere” con amore, saggezza e sapienza, ammaestrandola con la Parola e nutrendola con i Sacramenti, rendendo sacramentalmente presente Gesù Cristo, Capo e Pastore della Chiesa. Tutti i Vescovi del mondo costituiscono il Collegio Episcopale. Capo del Collegio Apostolico è il Vescovo di Roma, che è chiamato Sommo Pontefice o Papa. Il Papa è il successore di San Pietro, colui al quale Cristo ha dato “le chiavi del Regno dei Cieli”, per cui: “ tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli!”. Il Papa, che è chiamato anche “Santo Padre” perché è il Vicario di Cristo, sulla terra, gode di una speciale grazia dello Spirito Santo per cui, in materia di fede e di morale, non può sbagliare. Il Concilio Ecumenico ha definito il Papa “perpetuo e visibile fondamento dell’unità sia della moltitudine dei fedeli che dei Vescovi” (LG 23), che egli ha il mandato di “confermare”. Il Papa regge la Chiesa dalla Sede del Vaticano, in Roma, con la collaborazione di numerosi Vescovi (alcuni dei quali – fior fiore dell’Episcopato – sono nominati Cardinali, cioè, Principi della Chiesa, dovendo ricoprire incarichi di grandissima responsabilità).
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Don Manlio
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