L’ultima apparizione della Madonna a Fatima
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Fatima
Apparizione del 13 ottobre
Lucia racconta: « Uscimmo di casa abbastanza presto, tenendo conto dei ritardi dell’andata. Il popolo era presente in massa La pioggia torrenziale. Mia madre, temendo che quello fosse l’ultimo giorno della mia vita, con il cuore a pezzi per l’incertezza di quello che sarebbe successo, volle accompagnarmi. Durante il cammino, le scene del mese passato, più numerose e commoventi.
Nemmeno il fango dei sentieri impediva a quella gente d’inginocchiarsi nell’atteggiamento più umile e supplichevole. Arrivati a Cova da Iria, vicino all’elce, spintala un movimento interiore, chiesi al popolo che chiudessero gli ombrelli, per recitare lì rosario. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito la Madonna sull’elce.
Lucia: “Che cosa volete da me?” Voglio dirti che facciano qui una cappella in mio onore; che io sono la Madonna del rosario; che “continuino a recitare il rosario tuttl i giorni — e, assumendo un aspetto più triste, — che non offendano più Dio nostro Signore, che è già molto offeso.
E, aprendo le mani le fece riflettere nel sole: e, mentre si elevava, il riflesso della sua stessa luce continuava a proiettarsi contro il sole. Ecco… il motivo per cui gridai guardassero verso il sole. Il mio scopo non era quello di richiamare l’attenzione del popolo da quella parte, perché io non mi rendevo nemmeno conto della sua presenza. Lo feci solo perché trasportata da un movimento interiore, che a ciò mi spinse.
Scomparsa la Madonna nell’immensa distanza de! firmamento, vedemmo, vicino al sole, san Giùseppe con il Bambino e la Madonna vestita di bianco con un manto azzurro. San Giuseppe e il Bambino parevano benedire il mondo, con dei gesti che facevano con la mano in forma di croce.
Le apparizioni di Fatima in sintesi
Fatima è storia di visioni, autentica, testimoniata e vagliata dagli schemi più rigidi della crìtica e dalla metologia degli accertamenti.
È poesia nei protagonisti, i tre bimbi di Aliustrel, e con le colombelle, che « fanno servizio » alla Madonnina nelle sue « uscite » della « Peregrinatio » per le vie del mondo.
È teologia dimenticata e rilanciata nei suoi temi prioritari: la Trinità, l’Eucarestia come sacramento di Cristo vittima, gli Angeli, Sa Madonna, il Paradiso, l’inferno, il Purgatorio, i Miracoli e via.
È morale che puntualizza la dottrina e richiama la tragicità dei danni dei grandi peccati del secolo per l’individuo e per la società: l’ateìsmo, la areligiosìtà, i! cameratismo con Cristo, il terrenismo senza speranza, pieno di angoscia o di inquietudine che slittano nella droga; l’odio che ha germinato il brigatismo, l’aborto, il divorzio. È ascetica nel suo punto vertice che richiama i fondamentali valori umani e religiosi della preghiera e del sacrificio.
È pastorale in tanti elementi riattualizzati come le devozioni all’Addolorata, a S. Giuseppe, alla Sacra Famiglia, alla Madonna del Carmine; i 5 primi sabati al Cuore Immacolato.
È il Santo Rosario « reso potente » dalla « Signora » medesima, meditato nei suoi alti e forti contenuti biblici, teologici, e vitali.
È altare del mondo ove un popolo dal 1917 si raduna coi suoi pellegrinaggi di penitenza e sofferenza, come espiazione, esprimendo un costume di vita religiosa profondamente vissuta e centralizzata ai fatti del 1917.
È una spiritualità che porta alla « mobilitazione generale » dei buoni, dietro la « chiamata » della « Signora >. Lei vuole salvare tutti i figli peccatori associandoli nella reciprocità fraterna, coi buoni, al Figlio suo nella redenzione fatta di preghiera, penitenza e consacrazione.
È civiltà cristiana che ha come obbiettivo finale la liberazione del mondo dal materialismo, dall’ateismo marxista, mediante la conversione della Russia.
È l’era nuova della cristianità che inizia, e segnerà il trionfo del suo Cuore Immacolato.
Don Nello Castello
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