Medicina e prevenzione – L’abbronzatura
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Solo con l’arrivo dell’estate ci vengono in mente gli effetti che l’amico/ nemico Sole svolge sulla nostra pelle. Sì, perché SOLE non è solo sinonimo di ABBRONZATURA.
Non bisogna, infatti, dimenticare che i raggi solari hanno un ruolo centrale :
1)nello stimolare la produzione di vitamina D endogena, favorendo l´assorbimento del calcio nella prevenzione del rachitismo.
2) nello stimolare la circolazione sanguigna con i suoi effetti benefici nel trattamento di patologie quali la psoriasi, la dermatite atopica e la dermatite seborroica.
3) nello svolgere una positiva azione psicologica, con senso di benessere e calore.
Sì , quindi, al sole ma nel rispetto del buon senso e dell´intelligenza.
No, all’abbronzatura a tutti i costi; infatti l´abbronzatura presa, sconsideratamente, senza adeguate precauzioni può rappresentare un pericolo per la pelle con gravi danni cutanei, acuti e cronici.
Gli effetti acuti possono manifestarsi sotto forma di insolazione (il classico colpo di calore) con cefalea vertigini nausea e febbre, o scottature, accompagnate da arrossamento della pelle (eritema solare), edema e dolore.
Gli effetti cronici determinati prevalentemente dai raggi UV sono rappresentati dall´invecchiamento cutaneo che si manifesta con la formazione di macchie, rughe ed efelidi ,oltre che dalla possibile comparsa di tumori cutanei (basaliomi, spinaliomi e melanomi).
E allora per ricavare dal sole solo i suoi benefici oltre che anche una bella e duratura abbronzatura sarebbe opportuno
1) Una esposizione graduale, evitando specialmente i primi giorni di esporsi al sole tra le 12 e le 16 (evitando le scottature).
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