Meditazioni per un anno – 1 ottobre – 62° giorno
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TRINITÀ. VUOLE MISERICORDIA,
CONVERSIONE, SANTITÀ
1 – La Trinità è fonte inesauribile di misericordia.
Pochi sanno che il poeta Giosuè Carducci compose, a tredici anni, una breve poesia sulla Trinità. Sono i suoi primi versetti poetici: “Io sempre Te amerò, Bontà infinita, – incomparabil Santa Unità Trina, – fonte di verità, fiume di vita”. Egli ha vissuto la sua prima giovinezza nella fede. In seguito, per le pressioni dei suoi amici massoni e laicisti, si è leggermente pervertito diventando un po’ anticlericale, massone e cantore di satana.
Tuttavia ha conservato nel cuore la devozione alla Madonna ad onore della quale ha pure composto la commovente poesia: “La Chiesa di Polenta”. Questo amore filiale alla Vergine gli ha ottenuto il ritorno alla fede cattolica, come ci ha assicurato Don Orione durante la Messa sulla nave in navigazione verso l’Argentina nel 1934. Raccontò che a Courmayeur nel 1899, dopo una notte insonne, il poeta volle salire al Piccolo S. Bernardo e intrattenersi a lungo con un monaco, universalmente venerato da escursionisti e scienziati della montagna, l’Abate Chanoux. Per ore conversò con lui di Dio, di Cristo, della Trinità. Più volte si ripeterono gli incontri, e sempre il poeta ne uscì più sereno. Fu conquistato dalla misericordia della Trinità.
2 – La Trinità invita tutti alla conversione, alla santità. Dio Uno e Trino, come ha convertito il poeta Carducci, e, prima di lui, e, dopo di lui, innumerevoli poveri peccatori, ancor oggi vuole convertire e santificare le molte persone che hanno abbandonato Cristo e la sua Chiesa. Va ripetendoci: “Cessate di fare il male!” (baia i, 15). “È tempo di cercare il Signore” (Osea io, 12). “Diventate santi in tutta la vostra condotta” (i Pietro 1,15). “Chi è santo diventi ancora più santo” (Apoc. 22, 11).
O Trinità, abisso di misericordia e di santità, a Te la lode di S. Caterina da Siena: “O Deità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo. O abisso! E che più potevi dare a me che Te medesimo? Tu sei un fuoco che arde sempre e non si consuma. Bellezza sopra ogni bellezza, sapienza sopra ogni sapienza. Tu sei dolce senza alcuna amarezza. O Trinità eterna”.
P. Crispino Lanzi
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