Meditazioni per un anno – 22° giorno
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LA RISPOSTA DI TUTTI I POPOLI
Cicerone afferma che ciò a cui la natura spinge tutti, non può non essere vero (cf. De natura deorum 1,18). Tale è l’esistenza di Dio.Tutte le stirpi, tutti i popoli, cominciando dai tempi più antichi, hanno sempre creduto all’esistenza di un Dio: Cinesi, Indiani, Assiri, Babilonesi, Persiani, Greci, Latini, ecc. Dell’antichissimo popolo etrusco sono state scoperte 14 mila iscrizioni: sono tombali e sono tutte religiose (m TV. 21-XI-68).
Toth Tiamer scrìve: “Quando scrutiamo il pensiero, la vita di miliardi di uomini che ci hanno preceduto o che vivono tutt’ora e ci troviamo dinanzi alla universalità del fatto religioso, noi dobbiamo riconoscere che questo sarebbe il fenomeno più incomprensibile e più incredibile detta stona se Dio non ci fosse. Tutti i sacrifici pagani, tutti i templi, tutti gli altari, tutte le campane squillanti, tutte le mani giunte in preghiera parlano di Dio” (l’esistenza di Dio, pag. 241).
Sono celebri le parole di Plutarco, filosofo vissuto prima di Cristo, all’epicurèo Colete: “Voi potete trovare una città senza muraglia, senza case, senza ginnasi, senza leggi, senza uso di moneta, senza cultura di lettere, ma un popolo senza Dio, senza preghiera, senza giuramenti, senza riti religiosi non si vide giammai”.
Il P. Tacchi Venturi e gli altri grandi studiosi di storia affermano che non si è mai trovato una tribù senza religione (cf. storia delle religioni). Dostoevskiy esclama: “Vivere senza Dio è un tormento. L’uomo non può vivere senza inginocchiarsi. Se rigetta Dio si inginocchia davanti a un idolo”: denaro, sesso, droga, violenza, ecc.
Uniamoci dunque a tutti i popoli e a tutte le tribù vissute sulla terra, nell’onorare Dio, nell’amarlo, nell’offrirgli sacrifici e preghiere. Ripetiamo con S. Agostino: “Dio, senza del quale non c’è che il nulla, fuori del quale non c’è che il nulla, perché tutto è in dipendenza di Dio, in Dio, con Dio” (Soli), i, i, 4).
“L’uomo può organizzare la famiglia, la società senza Dio, ma senza Dio egli non può alla fine che organizzarla contro l’uomo” (Lubac). Gridiamo con S. Francesco d’Assisi: “Dio mio e mio tutto!”
Fra Crispino Lanzi
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