Meditazioni per un anno – 248° giorno
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LA GRAZIA SANTIFICANTE
STORIA MERAVIGLIOSA
Meditiamo la storia incantevole dell’anima in Grazia. Nella sacra Scrittura c’è un racconto stupendo, quello di “Ester”. Tra gli Ebrei, condotti schiavi in Babilonia e Persia (nel 600 avanti Cristo), vi è la fanciulla Ester. Benché piccola e orfana, deve vivere in nazione straniera, tra gente nemica. Gli anni passano. Il Re Assuero desidera al suo fianco una regina. Tra tante ragazzine sceglie Ester e “le pone in testa la corona regale” (Ester, 2,17).
In quel tempo Aman, primo Ministro del Re Assuero, per la sua superbia progetta l’eccidio di tutti gli Ebrei e pubblica il decreto del loro sterminio (Ester 4,7). Ma dopo tre giorni di digiuno e di preghiere di tutto il popolo ebreo, Ester ottiene dal Re Assuero l’abrogazione del decreto di condanna a morte.
La storia di Ester è bellissima: ella era orfana ed ora è madre di I ulto il regno; era esiliata e ora è la prima cittadina della nazione; era condannata a morte insieme al suo popolo, ma ora è la prima ad aver diritto alla vita e riesce ad ottenere questo diritto per tutti gli ebrei.
C’è una storia infinitamente più bella di quella di Ester: è la sioria dell’anima in grazia. Questa, prima del Battesimo, prima della confessione di peccati gravi commessi, era orfana di Dio, era esiliata senzaa possibilità di entrare nella patria del ciclo, era condannata alla morte, anzi era già morta alla grazia e sulla strada della dannazione che l’Apocalisse chiama “seconda morte”.
Quando le acque del Battesimo scendono su una persona oppure le parole di perdono vengono pronunciate, nella Confessione, su un peccatore pentito, avviene in quell’istante una trasformazione stupenda, estasiante: quell’anima non è più orfana, ma è diventata figlia di Dio” Rom 8,14.16); non è più esiliata perché, pur vivendo sulla terra, è già “erede di Dio” (Rom. 8,17) ossia del cielo; non è più morta, ma vive intensamente la vita stessa di Dio che l’ha resa “partecipe della sua natura” (2 Pietro 1,4).
Vivete e crescete gioiosamente nella Grazia, “così – dice lo Spirito Vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel Regno eterno del Signore nostro e Salvatore Gesù Cristo” (2 Pietro 1,11).
P. Crispino Lanzi
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