Meditazioni per un anno – 268° giorno – CONVERSIONE. GIOIA DEI CONVERTITI
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II filosofo Epittéto ripeteva: “Infelice l’uomo che muore senza aver salito i gradini dell’Acropoli di Atene”. Noi con maggior ragione possiamo affermare: molto più infelice è l’uomo che rifiuta di salire i gradini della conversione religiosa. Questi gradini portano alla meravigliosa città ove si vive la familiarità con Dio e la fraternità con gli uomini e quindi la pienezza della gioia.
La Bibbia afferma: “II regno di Dio è gioia nello Spirito Santo” (Rom. 14,17). “Non c’è pace per gli empi” (Isaia 48,22), ossia per quelli che non sono religiosi; invece “quanto è grande la moltitudine della dolcezza che hai riservato, o Dio, per coloro che Ti amano!” (Salmo 30,20).
Se tu rifiuti di fare ritorno a Gesù, luce del mondo, sarai una fiaccola spenta quindi, spiritualmente, un cadavere da seppellire. Impegnati ad essere fiaccola accesa, sfavillante di grazia e che sprizza scintille di gioia. Con il canto nel cuore potrai ripetere: O Signore, “esulto di gioia all’ombra delle tue ali” (Salmo 62,8).
Gesù ci assicura che la conversione si risolve sempre nella gioia. Lo afferma anche nelle parabole del “tesoro nascosto” e della “perla di grande valore” (Matteo 13,44s.) e nelle parabole della “pecorella smarrita”, della “dramma perduta” e del “figliuol prodigo” (Luca 15).
S. Agostino, dopo la sua conversione, naviga in un mare di gioia. Vincenzo Brunetti, pittore e scultore di successo, divo ed eroe delle discoteche, vive senza Dio. Afferma: “La mia celebrità cresceva; andavo con tutte le ragazze… Eppure ero troppo infelice, al limite della disperazione, e stavo per uccidermi. In viaggio con gli amici, incorro in un terribile incidente; dall’auto, sventrata nel punto in cui sedevo, esco illeso, senza neppure un grafffio…
Signore – ho detto – la vita che tu mi hai salvato, la offro a te. Se questi 27 anni mi sono serviti per costruirmi l’inferno, gli altri mi serviranno per guadagnarmi il paradiso… Ho donato tutto ai poveri. Ai divertimenti ho sostituito la penitenza, l’apostolato, la preghiera. Vivo con la gioia che solo Dio può dare. Sono libero e felice” (Avvenire 25-11-78). Charles de Foucauld,ritornato a Dio esclama: “Ho nel cuore una pace profonda. Sono felice della felicità di Gesù che tanto amo!”
P. Crispino Lanzi
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