Meditazioni per un anno – 30° giorno
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DIO, CREATORE DELL’UNIVERSO
L’uomo deve andare alla ricerca di Dio. Il Card. Bevilacqua afferma che, “per l’uomo, incontrarsi con Dio, è questione di vita o di morte. Le cose grandi bisogna cercarle. Senza Dio non ci restano che 4 strade: solitudine, fame, bestialità e la strada più vile che è quella di chi adora la creatura invece del Dio vivo e vero” (slogans dell’anima, pag. 69s.). Tutte le cose e gli esseri viventi parlano del Creatore.
S. Giovanni Crisostomo afferma che Dio non diede subito agli uomini la sacra Scrittura perché li volle istruire sulla sua esistenza e sui suoi attributi mediante la vista di quanto aveva creato. L’universo è la prima rivelazione di Dio.
Lo Spirito Santo ci invita a salire dalle creature al Creatore. “Interroga le bestie perché ti ammaestrino, gli uccelli del cielo perché ti informino, i rettili della terra perché di istruiscano; i pesci del mare perché ti facciano sapere. Chi non sa … che la mano del Signore ha fatto questo? Egli ha in mano l’anima di ogni vivente” (Giobbe 12,7-10). “Benedite, stelle del cielo, il Signore” (cf. Cantico dei tre fanciulli). “Guardate gli uccelli del cielo e i fiori del campo” (cf. Luca 19). “Lodate il Signore, sole, luna, colline, alberi, giovani, fanciulle, vecchi, bambini. La sua gloria risplende sulla terra e nei deli” (Salmo 148,).
Esempio. L’Osservatorio più antico del mondo è quello del Papa, la gloriosa “Specula Vaticana”, in attività dal 1579 – scrive Vittorio Messori – il cui Direttore è P. George Coyne, Gesuita americano, astronomo di fama mondiale. La Villa papale di Castel S. Angelo è sormontata da due cupole dalle quali occhieggiano grandi telescopi, sotto i quali, a lettere in bronzo, è scritta l’esortazione: “Deum Creatorem venite adoremus!” Venite adoriamo il Creatore del cielo e della terra, degli angeli e degli uomini! Venite, cantiamo con tutto il cuore, con le parole e con le opere “la gloria di Colui che tutto muove, per l’universo penetra e risplende” (Dante, Par. i, 1-2).
Accogliamo e realizziamo con gioia l’invito di S. Paolo: “Vi scongiuro di comportarvi in maniera degna di quel Dio (Creatore) che vi chiama al suo regno e alla sua gloria” (1 Tes 2,12).
Fra Crispino Lanzi
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