Meditazioni per un anno – 337° giorno
Questo articolo è stato già letto998 volte!
LA PAZIENZA.
CHE SI DEVE FARE PER ESSERE PAZIENTI?
La vita di ogni giorno, nel mondo moderno, popolato di innumerevoli persone frettolose, affannate, irritabili, e, sovente, esaurite e nevrasteniche, richiede dal mattino alla sera, tanta pazienza.
La pazienza è necessaria per sopportare il male e trasformarlo in bene. Il prof. Giulio Natta, premio nobel 1963 per la chimica, ha formato la migliore scuola di ricercatori chimici del mondo. Per reclutare questi ricercatori, tiene un colloquio per conoscerne le doti. La prima dote che richiede è la pazienza. Chi non è paziente non può essere un buon ricercatore. Ebbene, la vita – dice S. Benedetto – deve essere una continua ricerca di Dio. E chi non ha pazienza non può essere un buon ricercatore di Dio, ossia non può essere virtuoso e santo.
S. Paolo esorta: “Tendi alla pazienza, alla mitezza” (1 Tim. 6,11). “I vecchi siano saldi nella pazienza” (Tito 2,2). “Rivestitevi di sentimenti di pazienza” (Coloss. 3,12). Che dobbiamo fare per avere pazienza? Sii sempre calmo! La calma è stata definita “la maestà della forza”. Sappi tacere,] Vede, ode e tace chi vuoi vivere in pace.
Guarda in su e manda giù! Come la gallina china il capo per afferrare il boccone e alza la testa per ingoiarlo, così tu alza lo sguardo della tua anima e incontrerai il volto del Signore; in tal modo potrai serenamente mandar giù i bocconi più amari. Presta ascolto a S. Paolo: “Un servo del Signore non deve essere litigioso, ma mite con tutti, paziente nelle offese” (2 Timoteo 2,24s).
Esempio biblico: Giobbe perde i suoi 10 figli, le sue ricchezze (7.000 pecore, 3.000 cammelli, 500 paia di buoi, tutti i suoi servi). Si riduce lebbroso su un letamaio e va disfacendosi in putredine. La moglie si scaglia contro di lui. Gli amici lo amareggiano con bestemmie. Perde tutto, ma non perde la pazienza, perché – come dice S. Gregorio M. – “esternamente è privo di ogni cosa, ma internamente è pieno di Dio”.
Imitiamo il pazientissimo Giobbe. Imitiamo i Santi, particolarmente S. Filippo Neri, il quale nelle avversità ripeteva la bella giaculatoria: “Ti ringrazio di cuore, o Gesù mio, perché le cose non vanno a modo mio!”. S. Tommaso Moro ti dice: “Pensa prima di agire; prega prima di pensare!”
P. Crispino Lanzi
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.