Meditazioni per un anno – 338° giorno
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PENITENZA E OPERE PENITENZIALI
La Chiesa pellegrina sulla terra è santa e anche peccatrice perché ha nel suo seno i peccatori, perciò ha bisogno di purificazione e di penitenza. “Solo applicandosi incessantemente alla penitenza e camminando per la stretta via della croce, il popolo di Dio può estendere il Regno di Cristo” (Cat. della Chiesa, 854). Perciò è necessaria la penitenza interiore o conversione ossia la rottura con il peccato, l’orrore dell’offesa a Dio e il pieno ritorno a Gesù (come abbiamo già meditato).
Occorre pure la penitenza esteriore che si esprime nelle opere penitenziali. Il Diritto canonico scrive: “Per legge divina tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo” e anche come vuole la Chiesa che ha “stabiliti dei giorni penitenziali (cf. can. I249s.).
Paolo VI (nella “Poenitémini”) ha mitigato moltissimo le opere penitenziali, le quali oggi, in Italia, sono: Digiuno (dai 18 ai 60 anni), nel mercoledì delle Ceneri e nel Venerdì santo. Astinenza dalle carni (dai 14 anni in poi), nei Venerdì di Quaresima, mentre negli altri Venerdì non festivi chi mangia carne ha il dovere di fare qualche altra mortificazione o opera buona. Tuttavia Paolo VI aggiunge che i fedeli devono impegnarsi a fare altri sacrifici e penitenze.
La penitenza esteriore è un precetto della Sacra Scrittura: molte volte lo Spirito ci ripete: “Rivestitevi di sacco”; “copritevi di cenere”; “cingete il cilicio e piangete”; digiunate”; “fate elemosine”; “sacrificatevi per compiere le opere di misericordia”, ecc. (leggi Giacomo 3,2-5). Mosé digiuna per 40 giorni per espiare le colpe del popolo. Giuditta, Daniele, la profetessa Anna servivano Dio notte e giorno, con gioia, mediante digiuni e orazioni. Gesù ha digiunato per 40 giorni nel deserto; e ha gridato: “Se voi non fate penitenza, perirete tutti!” (Luca 13,5).
S. Giovanni Crisostomo ti dice: “La bocca non deve essere sola a digiunare. Digiunino anche le mani col serbarsi pure; i piedi col non andare verso i divertimenti illeciti; gli occhi col non guardare cose cattive; le orecchie col non ascoltare maldicenze, calunnie, discorsi vergognosi; la lingua non esprimendosi in lamenti, mormorazioni, parole sconce”. La mente e il cuore siano ricolmi di pensieri santi!
P. Crispino Lanzi
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