Meditazioni per un anno – 339° giorno
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PENITENZE, RINUNCE, MORTIFICAZIONI
SONO INDISPENSABILI
Gesù comanda le penitenze, le austerità a tutti i cristiani come necessaria condizione per seguirlo: “Se qualcuno vuoi venire dietro a Me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Matteo 16,24). Tutti i Santi di ieri e di oggi hanno costellato la loro vita di continue rinunce e mortificazioni. Essi sono i nostri maestri. Mortificavano gli occhi, la fantasia, facevano tanti digiuni. Molti di loro portavano il cilizio, si disciplinavano a sangue, ecc. Facevano tutto questo per tenere a freno le passioni disordinate e perché il corpo fosse strumento di virtù e di lode al Signore.
La penitenza esteriore non è finalizzata a se stessa, ma vuole togliere ogni ostacolo dalla strada che conduce a Gesù e vuole rendere più forte la volontà nel seguire sempre più fedelmente il Salvatore. Tante persone, estremamente indebolite da molte cadute nel peccato, hanno enorme bisogno di rafforzare la loro volontà con rinunce e mortificazioni.
Queste sono lo splendore della mente, il vigore dell’anima, la forza della volontà. Sono come una potatura che rende rigogliosa la pianticella. Sono come un intervento chirurgico che toglie la cancrena o il tumore maligno salvando la vita.
Quel chirurgo, a chi ignora come stanno le cose, può sembrare crudele, invece è un grande benefattore! Così certe penitenze, a chi non conosce nulla del cristianesimo, possono sembrare stupidaggini, invece sono somma sapienza.
Le mortificazioni sono necessarie per la salvezza dell’anima: infatti due sono le vie della salvezza: innocenza o penitenza. Per chi ha perduto l’innocenza rimane solo la penitenza; e la stessa innocenza si conserva solo con la penitenza. La penitenza è pure utile per riparare le offese fatte a Gesù.
Esempio. La matrona Fabiola– racconta S. Girolamo – per fare penitenza del peccato di essersi risposata, dopo aver divorziato, frequentava la chiesa del Laterano in atteggiamento umilissimo, con il capo cosparso di cenere. Prostrata ai piedi dei fedeli e dei Sacerdoti, chiedeva perdono per lo scandalo dato e implorava che chiedessero a Gesù misericordia per lei. Che esempio!
P. Crispino Lanzi
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