Medjugorje – Storia – I primi miracoli
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In un regime dichiaratamente ateo, il grande fermento religioso “scoppiato” a Medjugorje non può assolutamente risultare gradito. La polizia sorveglia tutto e tutti e poiché nota che perfino i giovani della zona si sono lasciati prendere da questa ondata di grazia che si è riversata su Medjugorje, decide di far costruire una discoteca a breve distanza dal Santuario.
Gli abitanti del paese appaiono indifferenti a queste manovre e, quando sono liberi dal lavoro, preferiscono andare in chiesa per partecipare alle sacre funzioni ma i giovani sembrano molto incuriositi. Una sera, mentre si trovano raccolti in preghiera, sopraggiunge il piccolo Jacov che chiede di parlare: “Oggi ho chiesto alla Mamma celeste di lasciarci un segno ed ella prima di scomparire, ha acconsentito”.
Trascorrono pochi giorni e la vita a Medjugorje va avanti come al solito. Una notte però un fulmine si abbatte sui locali appena attrezzati dal regime e la discoteca viene completamente distrutta. Sarà stata la Gospa? Non lo sappiamo ma quello che è certo è che la Madonna decide che è giunto il momento di effondere grazie particolari e di mantenere la promessa di operare dei segni.
Un grosso miracolo operato dalla Madonna è quello di un vecchio contadino, Jozo Vasili, di ottantasette anni, irrimediabilmente cieco da quattro anni. Come se ciò non bastasse, il poveraccio soffriva di una grave malattia dermatologica alle braccia che gli procurava non pochi patimenti. Il vecchietto, informato delle apparizioni della Madonna, accorgendosi che la sua nipotina Vida sta per recarsi sulla santa collina per assistere all’apparizione, le chiede di portarle un po’ di quella terra.
Terminate le preghiere, dopo l’apparizione della S. Vergine, la ragazzina raccoglie un po’ di terra e delle piantine sul luogo dove è apparsa la Gospa e le porta al nonno che, senza dare spiegazioni, chiede alla moglie di bollire il tutto. Poi, senza che alcuno lo veda, servendo si di qualche panno che va ad impregnare nel pentolino, si passa terra ed erba sugli occhi e sulle braccia. Trascorre così tutta la notte in preghiera. Al mattino, lavandosi ed asciugandosi gli occhi, si accorge di avere riacquistato la vista e, non solo, ma anche la grave dermatite alle braccia è scomparsa. I congiunti non vorrebbero credere ma poi sono costretti ad arrendersi all’evidenza.
La notizia arriva perfino ai giornali e, ovviamente, la reazione della polizia è tanto immediata quanto dura: minacce di licenziamento ai giornalisti, minacce di arresto al vecchietto che per altro si difende: “Come posso non dire la verità? E se poi, tacendo, La Madonna mi castigasse e mi facesse tornare la malattia, chi mi guarirebbe, forse voi?” Questa è solo una delle innumerevoli grazie che i fedeli ottengono per intercessione della Madonna e che il Parroco, con l’aiuto di una commissione costituita allo scopo, provvede a registrare negli atti della Parrochia. Ma sono talmente tanti che non basterebbe un libro per documentarli adeguatamente: sordi che odono, muti che parlano, malati di sclerosi a placche che si alzano e camminano, lebbrosi subito risanati, un famoso scultore, gravemente malato di tumore, che guarisce perfettamente, e così via.
Don Manlio
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