Padre Annibale M. Di Francia
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Quel cuore arso d’amore
Alle 6,30 di mattina del 1° giugno 1927, si spegneva a Messina, consumato di amore per Dio e per il prossimo, Sant’ Annibale Maria Di Francia.
Per tre giorni i fedeli di Messina e provincia hanno sfilato davanti alle sue spoglie, per dare l’ultimo saluto al “Padre degli orfani e dei poveri”.
Il 4 giugno l’Arcivescovo di Messina ha celebrato le esequie del Santo e nell’omelia ha detto: “Noi che di Te non sappiamo privarci, a Te raccomandiamo noi e la nostra città, la quale dalla continuazione dell’opera tua trova la maggiore ragione delle sue grandi aspirazioni. Onde resterà la nostra comunione di vita: Tu di là prega, noi di qui grideremo forte forte: gloria, gloria, gloria; e Tu ci risponderai: carità, carità, carità!”.
Il cuore di Sant’Annibale, per tutti semplicemente il Padre, non ha cessato di battere quella mattina di giugno. Da allora è pellegrino per le strade del mondo, per insegnare a tutti cosa vuol dire consumare la vita per gli altri. In questi giorni è esposto nella nostra chiesa parrocchiale, grande privilegio che ci è toccato, a rendere più significativa la tappa dei cinquanta anni di questo luogo di culto.
L’abbiamo accolto con commozione mercoledì scorso, al canto delle litanie dei santi, e portato processionalmente in chiesa scortato da uno stuolo di bambini, i suoi prediletti.
“Il Cuore di Sant’Annibale – ha detto il Superiore Generale nell’omelia – vuole ricordare, e riaffermare, la presenza apostolica dei Rogazionisti durante questi 50 anni, il loro impegno nella evangelizzazione e promozione umana, un cammino fatto di amore, dedizione, tanto sacrificio, assieme al popolo di Dio (…) e accompagnare la crescita, ben più importante, della “chiesa viva”, il Popolo santo di Dio”.
Quel cuore che ha tanto amato, ora è intronizzato nel presbiterio, per la venerazione dei fedeli. E chiede anche a noi di bruciare di amore per il prossimo. Senza riserve, come ha fatto lui.
Buona domenica a tutti.
Padre Giuseppe
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